| Alberto Piccotti |
ALBERTO PlCOTTI è nato a Udine il 7 dicembre 1929. Fa parte del gruppo di scrittori di "Risultive". Dopo esperienze poetiche e giornalistiche giovanili, riappare dapprima con due sillogi di poesie in friulano "Dies Irae pal Friùl" e poi "Tra lûs e scûr". Hanno fatto seguito molteplici saggi e monografie su temi di storia e cultura friulani, spesso in materia di emigrazione; importante il volume "Emigrazione, significato di un ricordo" con prefazione del Cardinale argentino Francisco E. Pironio, di origine friulana. Nel 1990 appare "Cadel da Fanna, l'uomo, l'artista e il suo paese", edizione critica dell'opera completa di Vittorio Cadel, poeta e pittore del primo novecento friulano. Ha curato la riedizione di "Proverbi friulani" dell'Ostermann con trascrizione nel dovuto rispetto della dignità letteraria del friulano, traduzione in italiano, note esplicative e prefazione. Ha pubblicato anche i risultati della sua ricerca sulla parlata slavo arcaica della Val Resia. È continuata la collaborazione a vari giornali e riviste mentre dura costantemente, da oltre trent'anni, l'impegno mensile con il "Bollettino di Castelmonte". Importante la laboriosa stesura del volume "Quell'alba sul lago Kivu", settant'anni di emigrazione friulana in Rwanda, con prefazione di Stanislao Nievo. |
Sunto della motivazione tratto dal Bollettino Parrocchiale di Santo Stefano