IL PRESIDENTE DEL CIRCOLO

dott. Ottorino Dolso

 

 

Le vôs che i stais sintint, e je gjavade dal discors tignût te sale consiliâr  di Buje il 18 di marz 1988, in ocasion de presentazion dal libri edit de Aministrazion comunâl: PIERI MENIS, "Contis e racconti". 

 

Il Circolo Culturale Laurenziano, nato nel 1979 dalla intelligente tenacia e vivace laboriosità di don Valerio Zamparo con la preziosa collaborazione di un gruppo di Professori della scuola media di Buia, ha operato attivamente in questi anni in numerosi settori ed ha svolto svariate attività con il preciso scopo di promuovere la crescita ed il rinnovamento culturale di tutta la comunità.

Ma certamente la sua creatura migliore e la sua espressione più autentica è il «Premi Nadâl Furlan», quest'anno giunto felicemente alla sua decima edizione, la cui specifica finalità è quella di «dare pubblico riconoscimento a singole persone che si sono distinte per il loro impegno umanitario, sociale, artistico e culturale, ispirato al messaggio cristiano, a servizio della società umana e della comunità friulana in particolare».

In questa nostra epoca dominata dal più squallido materialismo, in questa nostra società impoverita da un arido tecnicismo e da un esasperato consumismo, appare importante e veramente encomiabile il tentativo del Circolo di rifondare una nuova civiltà ricca di veri valori, di partecipare attivamente alla creazione di un mondo nuovo, di costruire il futuro in una prospettiva di impegno morale e culturale.

Purtroppo alcune scelte economiche delle lobbys e dei gruppi di pressione hanno condizionato e condizionano in questa nostra era i comportamenti etici, facendo crescere quel relativismo e quel diffuso movimento di soggettivizzazione della morale che ha portato come conseguenza un progressivo lassismo e una inarrestabile svalutazione dei fondamentali principi della nostra cultura cristiana ed umanistica.

D'altronde anche i massmedia nelle loro moltiformi espressioni favoriscono queste ideologie moderne basate sull'egoismo e sull'edonismo e, facendo balenare il miraggio di un facile progresso, propagandano una funesta cultura di morte. Ma noi ben sappiamo che ci potrà essere un vero progresso solamente se al centro del nostro mondo porremo l'uomo come valore supremo con i sui diritti inalienabili di dignità, di libertà, di spiritualità e se il nostro universo sarà illuminato e riscaldato da quel sole infinito ed eterno che è il Cristo.

Il nostro continuo sforzo in questi anni è stato rivolto a far prevalere la cultura dell'essere sulla sterile cultura dell'avere e a rivalutare le grandi culture della vita e dell'amore che da sole possono generare una migliore umanità.

I nostri premiati, pur essendosi distinti nei più svariati settori, hanno profuso le loro energie ed il loro costante impegno per la salvaguardia dei nostri valori più sublimi, per il bene dei fratelli ed a servizio di tutta la società; ed è per questo che noi ne additiamo la meravigliosa opera, per mezzo di questa pubblicazione, perché sia luminoso esempio a tutta la nostra grande comunità.

Un grazie di cuore a loro per il bene che ci hanno fatto e che continuano a farci e a tutti coloro che in questi anni, in qualsiasi modo, hanno collaborato per la buona riuscita delle dieci edizioni del «Premi Nadâl Furlan».

Un grazie particolare alla prof. GEMMA MINISINI MONASSI che ha sempre fatto la presentazione di tutti i personaggi e che ora, da sola, ha curato con amore e competenza questa pubblicazione ed un grazie anche al prof. DOMENICO ZANNIER che è il pregevole autore di tutte le motivazioni. Un grato ricordo al prof. GIO BATTA PITTINI, di Tarcento, che per nove anni ha decorato con gusto raffinato e precisione, le pergamene del «Nadâl Furlan».

Il nostro auspicio è che il Premio, oltre a segnalare personalità degne e meritevoli, serva a far riscoprire i veri valori della nostra autentica civiltà cristiana, a favorire un vero progresso umano e morale e a stimolare un rinnovamento ed una crescita culturale della nostra co­munità.