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La Protezione Civile

nel Comune di Buja

di Armando Sant

 

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Il nostro volontariato di Protezione Civile fa parte della grande famiglia della Protezione Civile della Regione Friuli Venezia Giulia (219 squadre comunali e 8.000 volontari, oltre alle associazioni con altre 80 squadre e 4.000 volontari) con una rete capillare calata praticamente su tutto il territorio regionale e regolato da una normativa tra le più innovative dell'intera Europa, la L.R. 64/1986.

Nata sulla spinta emotiva originata dalla grande solidarietà e dall'aiuto che la popolazione friulana ha avuto da ogni parte del mondo nei drammatici frangenti del terremoto del '76, tale normativa ha introdotto, per prima, il concetto di "previsione - prevenzione" operante su tre livelli: primario, secondario e terziario a seconda che le attività o azioni corrispondenti siano volte ad abbassare al di sotto di una soglia ritenuta

accettabile il rischio dell'insorgere di situazioni e/o eventi calamitosi, ovvero, ad intervenire all'atto dell'insorgere di questi ultimi, al fine di contenerne l'effetto e l'impatto e, ancora, a predisporre i necessari strumenti di intervento per il ripristino delle situazioni di normalità. Ma la vera innovazione è la nuova mentalità che ha generato nella popolazione, con il suo coinvolgimento attuato come autodifesa e perpetuato con un continuo presidio del territorio. Non più, quindi, assistenzialismo dovuto, ma struttura volontaristica calata nelle varie realtà locali e protesa ad una azione di imbrigliamento, per quanto possibile, delle forze ostiche della natura e di approntamento delle risorse umane in modo da poterle impiegare razionalmente nel caso di un'emergenza. In questa precisa ottica anche il Comune di Buja ha voluto adeguarsi alle disposizioni regionali. La nomina del responsabile comunale di protezione civile, l'approvazione del regolamento per la costituzione ed il funzionamento del gruppo comunale di protezione civile e l'ammissione dei volontari al gruppo stesso risalgono alla fine del '91 e agli inizi del '92.

Nel concreto la squadra comunale punta principalmente alla divulgazione e alla crescita della coscienza civica di autoprotezione. Con le dimostrazioni pratiche che da anni vengono effettuate nelle scuole elementari e medie del Comune, si tenta di inculcare questa coscienza nei ragazzi illustrando i pericoli e i rischi ambientali dai quali dobbiamo imparare a difenderci. Purtroppo, oltre al compito della prevenzione, in questi anni il gruppo di volontari di Buja è intervenuto per fronteggiare anche vere e prone le emergenze locali (comunali e distrettuali) ed in decine di situazioni critiche a favore delle popolazioni colpite da eventi o da calamità naturali.

I volontari di Buja hanno portato il proprio contributo dal Piemonte all'Alto Friuli, dall'Umbria all'Albania, dal Molise alla Val Canale; ovunque sono stati chiamati hanno messo a disposizione del prossimo, della gente che ne aveva bisogno, la propria esperienza, le capacità tecniche, ma soprattutto il cuore, trovando nuovi amici che non dimenticano la loro generosità, perché la solidarietà e il rapporto umano sono di gran lunga migliori di qualunque aiuto economico freddo e distaccato.

Dal gennaio 2000 è stata costituita anche la squadra Antincendio boschivo comunale ai sensi della L.R. 8/1977, che al momento opera come "aggregata" di Artegna, essendo il territorio comunale di Buja inserito nella zona "bianca" del Piano Regionale di Difesa del Patrimonio Forestale dagli incendi. Due parole anche sul Distretto Collinare dell'Alto Friuli, che comprende 14 comuni con caratteristiche morfologiche e territoriali omogenee e quindi anche con "Piani comunali di Protezione Civile" con problematiche analoghe per quanto concerne la vulnerabilità e i rischi.

Il Distretto consiste in una sorta di mutuo soccorso dei comuni aderenti, che va a compensare le eventuali carenze di uomini e di mezzi in caso di necessità. Le squadre comunali di Protezione Civile del Distretto Collinare possono contare su un organico di oltre 300 uomini, comprendenti tra l'altro anche gruppi cinofili, subacquei e di antincendio boschivo, dotati di mezzi sufficienti e di una discreta attrezzatura. La presenza dei volontari di Protezione Civile è poi è una costante da oltre 13 anni nelle scuole di Buja, da quelle dell'infanzia alle elementari alla media.

L'investimento di energie e tempo libero in questo settore è quello che maggiormente ci impegna, anche perché crediamo ne valga assolutamente la pena. In primo luogo ai ragazzi vengono illustrati, dai rispettivi insegnanti, quali sono i rischi e i pericoli con cui, nostro malgrado, siamo costretti a convivere. Vengono quindi spiegati i concetti di prevenzione e autoprotezione, concetti che non possono essere delegati ad altri, ma devono far parte di ciascuno di noi. Vengono inoltre sottolineati i doveri che tutti abbiamo sia nei confronti dell'ambiente sia nei confronti del nostro prossimo, soprattutto quello più debole. Infine i comportamenti da assumere a seconda dei vari rischi vengono provati regolarmente (almeno due volte nel corso dell'anno scolastico) con un piano di evacuazione che contempla la conoscenza dell'edificio e del punto preciso in cui ci si trova, la via più breve da scegliere, (individuata da percorsi segnalati con frecce di colorazioni diverse), per raggiungere il posto "sicuro" esterno, facilmente raggiungibile dai mezzi di soccorso, i compiti dell'aprifila e del chiudi fila e l'ordine e le modalità da seguire nel corso dell'evacuazione dell'edificio.

Tutti questi sono elementi che, se acquisiti correttamente, ci auguriamo portino ad una maturazione cosciente e responsabile dei nostri ragazzi.