Dicembre 2009

Protezione Civile di Buja

 

 

 

Il gruppo di Protezione civile di Buja diventerà maggiorenne la prossima primavera (la squadra originaria è stata istituita il 31 marzo del '92): anche se gli anni di attività non sono moltissimi, ha comunque fornito un concreto contributo nella difficile opera di sensibilizzazione della popolazione locale sull'argomento. Il terremoto del 1976 ha segnato senza ombra di dubbio un passaggio tra due epoche diverse, fra passato e futuro. Da un popolo di emigranti "bon, onest e lavoradòr", siamo passati in cima alla graduatoria del ricco "nord-est". Il Friuli è stato ricostruito, certamente con l'aiuto della solidarietà internazionale, ma soprattutto grazie alla forza e alla caparbietà della sua gente. Ma qual è stato il prezzo pagato per tale successo? Alla ricostruzione fisica dei nostri paesi s'è affiancata, in parallelo, anche la ricostruzione morale? Le nostre tradizioni, le nostre radici, il nostro spirito di solidarietà sono andati perduti?

Certamente i tempi "moderni" in cui viviamo non possono essere più quelli di una volta: l'evoluzione dei mezzi di comunicazione, con telefonini, televisione, posta elettronica, internet, ecc, a discapito del rapporto diretto e sincero tra le persone, sono giusto un esempio di come il "progresso" abbia dei costi; ma non solo questo, anche la voglia di indipendenza dei giovani ha portato a nuclei familiari ridotti; gli anziani restano isolati, la famiglia in primo luogo e quindi l'intera società hanno risentito in modo negativo di questo sviluppo. Stiamo meglio dal punto di vista del benessere, ma siamo anche più soli, la solitudine ci porta ad essere più egoisti, più intrattabili, meno disposti a conciliare. Noi crediamo che la vivacità del gruppo di volontari di Protezione civile comunale, dimostri che qualche cosa si può fare anche per migliorare la società in cui viviamo.

È vero, i volontari non sono certamente dei professionisti: sono solamente la punta emergente di una popolazione maturata dagli eventi e dalle tristi esperienze passate, nella quale lo spirito di autodifesa risulta oramai un sentimento profondamente radicato. Ed è sull'incentivazione di questo spirito di autodifesa che si basa l'attività del gruppo; in particolare nel campo della prevenzione. Ecco allora l'impegno nelle scuole, con le prove di evacuazione, le lezioni sulla sicurezza contro i rischi e i pericoli con cui, nostro malgrado, siamo costretti a convivere, l'insegnamento dei doveri che abbiamo verso i più deboli e verso l'ambiente (questo anche con azioni concrete, quali la pulizia di siti oggetto di abbandono di rifiuti, sensibilizzando così i ragazzi al rispetto di tutti gli spazi, pubblici e non; o ancora mettendo a dimora un albero per ogni nuovo nato, auspicando l'adozione delle piante da parte dei bambini). Un investimento di tempo libero e di energie che trova appagamento allorché gli alunni vengono a tributare ai volontari della Protezione civile la loro ammirazione e la loro gratitudine.

Sono proprio queste soddisfazioni che invogliano il gruppo a continuare, nella speranza che quegli alunni saranno domani dei veri "cittadini" coscienti e che solo con l'impegno di tutti si possa vincere. La sede della Protezione civile è sempre aperta a tutti e tutti quindi possono partecipare ai vari incontri, rendendosi conto di persona delle attività che vengono svolte, in prevenzione, in emergenza, ma soprattutto in silenzio. I volontari sono orgogliosi di appartenere a questo importante sodalizio che non richiede il possesso di tessere politiche ma solo sensibilità, cuore e impegno verso la nostra Comunità. Sanno che il loro compito è anche quello di far capire che Protezione civile possono esserlo tutti i cittadini e che, senza una coscienza responsabile di autoprotezione e restando sempre in attesa dell'aiuto degli altri, non si può pretendere che la nostra società sia migliore di quello che purtroppo è attualmente. Tutti sono invitati ad impegnarsi con la Protezione civile in questa importante e difficile missione.