9 maggio 1976

Si moltiplicano anche a Brescia le iniziative in favore delle popolazioni friulane colpite dal sisma

Solidarietà per le vittime del terremoto

 

In Prefettura affluiscono i nomi di quanti sono pronti a partire per collaborare ai soccorsi e alla ricostruzione • La disponibilità dell'AVIS - Il « Fogolâr Furlan » lancerà una sottoscrizione • Nessun militare bresciano in forza alla Divisione Mantova tra le vittime - L'ASM ha inviato un tecnico per accertare la possibilità di collaborare al riallacciamento dei servizi - partiti otto VV.FF.

«E' una fantastica gara di solidarietà. Il telefono squilla in continuazione: sono migliaia di bresciani, di città e provincia, che si offrono come volontari per portare il loro aiuto nelle zone colpite dal terremoto ». Così, ha risposto il capo di gabinetto della Prefettura, Barone, alla nostra richiesta di conoscere i provvedimenti presi.

Fino a questo momento, però, dalla Prefettura, non sono state inviate persone sui luoghi del sisma. «Per evitare di creare confusione, invece di portare aiuto» si è infatti deciso di avere istruzioni direttamente dal Ministero dell'Interno. Per ora si procede solo a raccogliere i nominativi di coloro che si dichiarano  pronti  a  partire,

Da segnalare, sempre riguardo alle telefonate in Questura, che pure numerosi medici con le loro equipés di assistenti ed infermieri hanno dichiarato la loro disponibilità. In tutto si tratta di una cinquantina di persone. Moltissime famiglie, poi, hanno fatto sapere di essere pronte ad ospitare nelle loro case i bambini rimasti senza genitori, o i cui familiari sono rimasti feriti.

Il Comune di Brescia e l'ASM hanno immediatamente provveduto ad inviare sul luogo un tecnico dell'Azienda servizi municipalizzati, il quale compirà un sopralluogo per accertare le possibilità di immediati interventi (allacciamenti del sistema idrico, elettrico ecc. e sistemazione di case prefabbricate) da parte della nostra amministrazione e dell'azienda stessa.

L'Ospedale civile di Brescia, a sua volta, si è messo a disposizione del Centro di coordinamento di Roma, offrendo quanto può occorrere e cioè il personale medico che ha fatto domanda di portare aiuto alle persone colpite, i due centri mobili di rianimazione ed il plasma sanguigno  necessario.

Riguardo ai Vigili del fuoco di Brescia, secondo quanto ha dichiarato il vice comandante, geom. Cattaneo, una sezione della colonna mobile composta da otto persone, una camionetta ed un autocarro è partita sin dall'altro ieri.

Croce Bianca. Nessun ordine di partire è giunto invece ai militi della locale Croce Bianca, mentre la sezione della Croce Rossa, come ha dichiarato il presidente, ing. Pier Luigi Buizza, sta per inviare medicinali. Per questo ha preso contatto con il Comitato nazionale a Roma, ma per ora è giunto solo l'ordine di non inviare persone, per non rendere più difficoltoso il traffico nelle zone colpite. Alcuni camionisti si sono offerti di trasportare carichi di medicinali e di acqua minerale, come era stato richiesto dal centro di Milano. Stamani a Brescia giungerà materiale inviato da Desenzano.

Riguardo all'Esercito, in Friuli sono stati mandati alcuni medici dell'ospedale militare con le ambulanze. La Brigata meccanizzata Brescia fa parte di una grande unità che ha la maggior parte del personale nel Friuli ed il cui comando si trova ad Udine. Soldati non sono stati per ora inviati, perché  non sono giunte richieste e perché, come ci è stato detto, quello che manca non è il personale, ma, dato che alcune caserme sono state lesionate, il luogo dove sistemare i militari. Alle colonne di passaggio viene comunque garantito il rifornimento di benzina.

Ieri sono giunte in redazione numerose telefonate da parte di familiari di giovani in servizio di leva nella zona del terremoto e più precisamente di stanza in forza alla Divisione Mantova ed alla Brigata alpina Julia, che dipende dal Quarto corpo d'armata di Bolzano. Secondo le notizie, forniteci dall'uff. addetto al servizio stampa, la Divisione Mantova non ha avuto vittime, ma solo qualche ferito leggero; tra reparti della Julia ci sono stati dei morti, ma, sino a tarda sera, sembrava escluso che tra di essi vi fossero dei bresciani.

La Questura ha inviato sul posto un'assistente di polizia femminile, Andreina Sacchi, per aiutare, secondo compiti specifici del Corpo, le famiglie dei sinistrati, con particolare riguardo ai bambini. Nessun appartenente all'Arma dei carabinieri è stato inviato sul posto. Ovviamente, come ci ha dichiarato il col. Muscatello, se saranno richiesti, partiranno dei rinforzi. Si è pero provveduto a dare il permesso a coloro che provengono dalle zone terremotate, in modo da consentire loro di raggiungere le famiglie.

A Brescia, da poco meno di un anno, si è costituito un «Fogolâr Furlan», che raccoglie i friulani che risiedono in città e provincia. Proprio giovedì sera i soci si sono trovati per eleggere il nuovo presidente. Ieri mattina, non appena radio e giornali hanno cominciato a diffondere le gravi notizie, molti di loro sono immediatamente partiti per raggiungere i familiari. Per il momento quindi, nessuna decisione è stata presa e si attende il rientro in città dei soci che si sono allontanati per valutare meglio la situazione. Quello che è certo, però, come ci è stato detto, è che si farà una sottoscrizione.

Alla stazione ferroviaria di Brescia il traffico nella giornata è rimasto normale. Sono partiti solamente alcuni ferrovieri che hanno le loro famiglie in Friuli. Non sono stati venduti biglietti per le zone terremotate: a chi lo richiedeva, veniva consegnato un tagliando valido solamente sino ad Udine.

L'Associazione volontari italiani del sangue ha messo a disposizione del prefetto di Udine, coordinatore dei soccorsi, la propria organizzazione, predisponendo invio di sangue e plasma. Sono già stati inviati numerosi flaconi di plasma, tramite una colonna della Croce Rossa Italiana. La sede nazionale dell'Avis (telef. 02/292.026) e il Centro trasfusionale dell'Avis milanese (tel. 02/235201) sono stati incaricati di organizzare i soccorsi. Ogni richiesta di fabbisogno di sangue andrà pertanto rivolta ai suddetti recapiti. Il Centro trasfusionale di Milano e gli altri Centri trasfusionali Avis dell'Italia settentrionale, mobilitati, sono pronti a far fronte ad ogni eventuale ulteriore richiesta, riservandosi in caso di emergenza o particolare necessità di diramare appelli alla cittadinanza.

Anche l'Avis bresciana è in pre-allarme dalle prime ore di ieri ed in costante contatto con la sede nazionale per far fronte alle eventuali eccezionali richieste. L'Associazione dei donatori di sangue bresciana, per la sua organizzazione, è in grado di soddisfare anche richieste straordinarie.