13 maggio 1976 ANCHE IERI ALTISSIMA AFFLUENZA DEI LETTORI AGLI SPORTELLI DELL'AMMINISTRAZIONE LA SOTTOSCRIZIONE VERSO I 100 MILIONI La generosità dei costruttori edili bresciani - 5.000 quintali di latte messi a disposizione dalla Centrale cittadina .In Prefettura si attendono di ora in ora disposizioni da Udine per dare avvio ad iniziative prioritarie in modo razionale |
L'opera di solidarietà per I terremotati del Friuli realizzata attraverso il sorgere spontaneo di decine e decine di iniziative da parte di enti pubblici e privati, anche nella giornata di ieri è continuata senza soste: numerose le nuove adesioni in città e provincia. Conclusa l'opera di soccorso ai feriti ed a coloro che potevano essere rimasti ancora vivi fra le macerie, sta volgendo al termine anche l'operazione dei primi soccorsi ai superstiti consistita nel reperimento di un letto ed un riparo ai senza tetto. Si sta entrando già nella fase del «dopo», quella della ricostruzione. Adesso bisogna provvedere a rimuovere le macerie e a organizzare la vita nelle tendopoli. In questo momento - così viene segnalato dalle zone terremotate — servono ruspe, gru demolitrici, personale specializzato nelle opere di sbancamento. Servono ancora tende, letti, materassi e coperte, ma si prevede che questa esigenza si esaurirà nel giro di un paio di giorni. Nella nostra, città il coordinamento, degli aiuti è ben definito. Soprattutto quattro sono gli enti a cui si può fare riferimento sicuro per l'opera di soccorso: la Prefettura, il «Centro assistenza terremotati» creato dal Comune con sede a Palazzo Loggia, la Croce Rossa, e la Charitas. Al «Centro Assistenza» del Comune ieri sono giunti 50 letti pieghevoli con materassi, lenzuola, cuscini e coperte offerte dalla « Congrega Carità Apostolica » di Brescia. Allo stesso centro l'Associazione ex Combattenti cittadina ha messo a disposizione una casa (Ca' Serena) con 80 posti letto e 10 milioni per attivarne i servizi qualora si decidesse di usarla. Il Comune, tramite l'Economato, ha provveduto a ritirare il materiale messo a disposizione dai pubblici esercenti, che hanno risposto all'appello dell'Associazione commercianti. «La cosa più importante - dice il responsabile dell' ufficio — è che adesso non ci muoviamo più a casaccio. Il nostro orientamento in questo momento è di non mandare in Frinii montagne di materiale, senza un preciso discernimento. Siamo in contatto con Udine via telex ed aspettiamo indicazioni ». Da tutti i responsabili dei vari enti viene sottolineato che è necessario far capire alla gente che essere generosi non vuol dire « dare alla rinfusa », ma « rispondere a bisogni precisi». Si vogliono evitare due rischi: mandare materiale all'ammasso e in secondo luogo, fare in modo, che gli aiuti non si esauriscano nella prima settimana, ma vengano scaglionati nel tempo. Una doccia fredda l'hanno dovuta subire le migliaia e migliaia di volontari, soprattutto giovani, che si offrivano di recarsi in Friuli «Per ora non ce n'è bisogno — dice il dott. Sodano, capo gabinetto della Prefettura — ci sono già circa 14 mila uomini tra militari e civili che operano in zona. Dagli organi governativi abbiamo ricevuto istruzioni di non inviare nulla senza avvertire preventivamente Udine.» Intanto si è appreso che le richieste, di ospitare bimbi sono arrivate a 350, ma dopo l'annuncio; apparso In TV (si è deciso di far restare i piccoli presso i patenti in Veneto) anche le offerte in tal senso sono cessate Dal canto suo la Croce Rossa ha fatto partire ieri tre camions per Udine: uno con 100 quintali di latte offerto dalla Centrale, e due carichi di generi vari. Anche l'orientamento della Croce Rossa è di non inviare generi di soccorso alla cieca: « Da Udine — dice un funzionario — ci hanno richiesto soprattutto vestiario nuovo, comprese le scarpe, lenzuola, coperte e, per quanto riguarda, gli alimentari, carne in scatola ». Per i prossimi giorni è prevista la partenza da Brescia di crocerossine per turni continuativi presso gli ospedali. L'offerta di maggior peso della giornata è stata fatta dalla Centrale del latte che ha messo a disposizione 5 mila quintali di prodotto. La Croce Rossa conta di sfruttare questa offerta nei giorni a venire. La Charitas ha raccolto fino a ieri sera 41 milioni di lire. Anche ieri sono partiti tre camion che trasportavano reti e materassi. E poi: giocattoli, cibo in scatola e medicinali già raccolti. In effetti un po' dappertutto ci si sta convincendo che, essendo il problema principale quello della ricostruzione, più che materiale vario, servono aiuti finanziari. La Charitas cittadina ha ricevuto la raccomandazione di bloccare l'invio di derrate sino a lunedì o martedì prossimo. E' stato anche preannunciato che la Charitas italiana ha deciso di farsi carico della ricostruzione di un intero paese tra quelli distrutti. A Brescia l'ente sta raccogliendo nominativi di famiglie disposte ad ospitare bambini durante le vacanze e di personale specializzato interessato a recarsi in Friuli per dare il turno. Altre iniziative minori sono state segnalate da varie parti. Due scuole elementari (la IV della «Collodi» ai Medaglioni e la V D della «Ugolini)») hanno raccolto un ingente quantitativo di coperte, lenzuola e giocattoli nuovi. Una ditta della provincia ha offerto mila litri di acqua minerale. L'ASM ha predisposto una squadra di gasisti e di elettricisti pronti a partire appena ne giunga richiesta. I militari della Brigata Brescia sono a disposizione di eventuali chiamate e pronti a ritornare nell'Udinese, dove sono stati fino a due giorni fa. Da notare che durante l'opera di soccorso il caporale Domenico Chiurello dell'85° Tra le varie iniziative vi sono anche proposte originali. Un concittadino, abitante al Villaggio Sereno, suggerisce ad esempio di aumentare di 500 lire il biglietto dello stadio in occasione della partita di domenica del Brescia e di devolvere il ricavato, ottenuto dalla maggiorazione del biglietto, per il Friuli. Altre iniziative si contano a decine. Una miriade di iniziative a favore dei terremotati vengono segnalate senza sosta dalla provincia, ne sono promotrici per lo più, le amministrazioni comunali e le organizzazioni parrocchiali. L'Amministrazione Comunale di Nave ha costituito un comitato di solidarietà con i terremotati. L'Amministrazione ha aperto, con L. 500.000 una sottoscrizione in denaro e per la raccolta di materiali e generi di primaria necessità presso il municipio nell'orario d'ufficio e presso la biblioteca dalle 18 alle 20 nei giorni feriali mentre in quelli di sabato e festivi dalle10 allo12. Numerose anche in Valtenesile iniziative per raccogliere fondi e materiale da inviare in Friuli. A Padenghe la Casa di riposo Fratelli Beretta ha messo a disposizione un miniappartamento. Negli uffici del Comune è invece in atto una raccolta di fondi e di vestiario nuovo. A Monigat la direzione dell'AVIS Valtenesi che ha qui la sua sede, si è resa promotrice di analoghe iniziative. A San Felice del Benaco si è riunita d'urgenza la Giunta: fra le iniziative adottate quella di devolvere il «gettone di presenza» spettante per le sedute consiliari sino ad ora tenutesi, a favore dei terremotati. A Manerba giovani dell'oratorio hanno iniziato la raccolta di vestiario, tende, coperte. Iseo. I giovani del Centro giovanile hanno organizzato una raccolta di indumenti, carta, vetro, stracci, con i quali aiutare concretamente i terremotati del Friuli; la raccolta fra la popolazione è prevista per i giorni di venerdì 14 e sabato 15 nel pomeriggio e domenica 16 in tutto il giorno. Anche il Comune ha indetto una sottoscrizione fra gli abitanti. Le offerte si ricevono presso gli uffici comunali nelle ore di lavoro. Ad Iseo sono giunti Maria Calligaro di 16 anni ed il fratellino Andrea di 2 anni che si sono trasferiti presso i nonni; abitavano a Monte di Buja, la loro casa come del resto tutte quelle del piccolo villaggio è andata distrutta. La mamma Lina, originaria di Iseo, è ricoverata presso l'ospedale civile di San Vito al Tagliamento. A Monte sono rimasti il papà Rino, le due sorelle maggiori e la nonna di 80 anni. La Comunità Montana di Valcamonica sta attuando un piano organizzativo e di coordinamento per la raccolta di aiuti economici a favore delle popolazioni del Friuli i fondi verranno devoluti ai sinistrati attraverso una comunità montana della zona che si farà carico della più opportuna utilizza comuni e quelli raccolti attraverso iniziative locali potranno essere versate sul c/c N. 3053 appositamente aperto dalla Comunità Montana presso la banca di Valcamonica, sede centrale di Brena Contemporaneamente anche il comune, di Breno ha promosso la raccolta di fondi. A Pontevico la raccolta degli aiuti per i terremotati fa capo ai giovani dell'oratorio i quali hanno istituito un punto di riferimento nella chiesa della Disciplina. Hanno aperto sottoscrizioni anche le Amministrazioni comunali di Quinzano d'Oglio Corte Franca (che ha già versato un milione) e Gavardo mentre l'ha preannunciata il comune di Leno. Altre scosse telluriche sono, state registrate l'altra notte e anche ieri mattina dal sismografi dell'osservatorio di Salò. Si tratta fortunatamente di modesti sismi. |