8 giugno 1976

Domani ad Ursinins inizieranno i lavori per installare le casette prefabbricate

I progetti dei negozi e dell'ambulatorio sono stati ampliati • Domenica, nel «Villaggio Brescia» si è celebrato un nuovo matrimonio

L'attività della zona è ripresa, dove è possibile, in pieno

 

Sono stati definiti i particolari costruttivi delle villette prefabbricate che come abbiamo annunciato verranno erette ad Ursinins ed ospiteranno il bar, un piccolo supermercato, due negozi e l'ambulatorio medico. Rispetto al progetto originale, i prefabbricati sono stati ampliati, una volta che si sono esaminate in loco le varie esigenze. Domani, mercoledì, inizieranno i lavori riguardanti le fondamenta dei singoli immobili, che verranno eretti su di un campo di grano, secondo le disposizioni ricevute dal comune di Buia. I lavori saranno presieduti dal geometra Farinazzo della ditta Pasotti, che provvederà all'installazione a condizioni di particolare favore che partirà assieme all'equipe del Giornale.  Il geometra si preoccuperà pure di garantire una certa tranquillità anche dal punto di vista antisismico.

Ancora due milioni e mezzo sono stati raccolti ieri nella sottoscrizione del Giornale per i terremotati del Friuli. Ciò indica che l'interesse dei lettori per il tragico avvenimento, che più di un mese fa ha colpito gli abitanti di quelle zone, non viene meno, anzi prosegue immutato lo slancio generoso sinora mostrato. La somma totale sinora raccolta arriva ormai a 188 milioni, assai notevole, se si pensa che numerose sottoscrizioni si sono tenute contemporaneamente in città, organizzate da Enti ed associazioni varie. Da sottolineare, come si può vedere dall'elenco relativo a ieri, la presenza massiccia anche di numerose scolaresche, che hanno cosi inteso, magari con sacrifici personali, dare il loro contributo a favore dei loro coetanei meno fortunati. Al «Villaggio Brescia» come ci informano, la vita trascorre ormai  in maniera quasi normale. Ieri si sono riaperte la fabbriche e le industrie non danneggiate della zona sicchè tutti ormai sono tornati al lavoro; salvo poi occuparsi dell'andamento del campo al ritorno dalla fatica quotidiana.

Domenica nella grande tenda, si è celebrato il secondo matrimonio. Armando Sant di Santo Stefano (una frazione di Buia) e Maria Teresa Alessio di Ursinins Grande (altra frazione di Buia) si sono scambiati gli anelli e le relative reciproche promesse. E' seguito un modesto rinfresco, a base di pane e salame, pane e formaggio e vino in parte offerto dal «Villaggio Brescia». Una piccola torta ha concluso la simpatica cerimonia, cui hanno preso parte gli abitanti del campo, e che ancora una volta di più è indice dello spirito che anima le genti friulane, decise a far rinascere la loro terra ed a continuare la vita come già prima del terribile sisma.

Tra i tanti che si adoperano al Villaggio Brescia per aiutare gli abitanti; o gli organizzatori, vogliamo stavolta ricordare due nomi: quelli di  Giuseppe Baldassi e di Emilio Cucchiaro. Il primo è un rinomato fotografo che ha operato in Piemonte alle dipendenze di una casa automobilistica specializzata in carrozzerie. Ora è tornato a Buja,  ma ha avuto  la casa  danneggiata dal terremoto sicchè abita al «Villaggio». Egli con sollecitudine disinteressata, fissa con il suo obiettivo gli avvenimenti della vita al campo ed i lettori hanno già potuto vedere, e vedranno ancora, i suoi lavori. Provvede inoltre allo sviluppo ed alla stampa nel suo attrezzatissimo laboratorio nella cantina della casa danneggiata. Emilio Cucchiaro invece è il proprietario di un camioncino, pure residente nel «Villaggio» e tutte le notti all'una, si reca alla frontiera austriaca a caricare i giornali stranieri che porta in diverse località marine. Poi, una volta che ha svolto il suo lavoro, puntualmente e disinteressatamente provvede a ritirare i viveri dal centro di smistamento ed a trasportarli a Buja, rinunciando così a molte ore di dovuto riposo. Inoltre si occupa dei trasporti del campo.

E' grazie, a persone come queste, ma ce ne sono numerose altre, alcune delle quali sono state già ricordate su queste pagine, che la vita si avvicina sempre più a binari di normalità, anche se ovviamente, di ciò si potrà parlare solo quando saranno state ultimate le operazioni di ricostruzione e di sistemazione degli edifici, che del resto sono già iniziate e che, come abbiamo riferito, proseguono con celerità.