27 maggio 1976 Recuperata tra le macerie e montata nel centro della tendopoli Buia: la vecchia campana di Ursinins batte tra le tende del Villaggio Brescia La sottoscrizione sta sfiorando i 175 milioni - Il generoso contributo dei Combattenti e Reduci di Ghedi - Offerta una delle roulottes per S. Rocco di Forgaria |
La vecchia campana di Ursinins Piccolo (Buia) ha ricominciato a mandare i suoi rintocchi dalle tende del «Villaggio Brescia ». Prima, dalla chiesetta settecentesca situata al centro della frazione, suonava e riscaldava il cuore alle decine di famiglie che ora sono ospitate dalla tendopoli creata con le offerte dei nostri lettori; poi, la sera del fatidico sei maggio, crollò a terra in un mare di rovine. Tra tanto dolore e tanti danni, questo rappresentava una piccola spina in più. Lo si capiva dai discorsi, da come questa gente, attaccatissima alle proprie tradizioni e alle proprie cose, guardava e indicava ciò che restava dei muri della chiesetta. Nel giro di qualche giorno, però, nell'atmosfera fervida e volonterosa che si respira al Villaggio, è nata ed è stata messa la pratica un'idea subito accolta con entusiasmo. Montata su un treppiede, dietro la tenda grande, (quella riservata alle riunioni e alla scuola) la vecchia campana ha ricominciato ad accompagnare le abitudini degli abitanti di Ursinins. I suoi rintocchi sottolineano i vari momenti della giornata e sembrano aver restituito agli amici di Ursinins qualcosa di simbolico e importante che era stato loro tolto dal terremoto. Interessanti novità si sono registrate anche a proposito della sottoscrizione organizzata dal nostro giornale. Soltanto, ieri si sono raccolti quasi sei milioni, arrivando a un totale di circa 175 milioni. Il merito va in gran parte all'Associazione combattenti e reduci di Ghedi, fattasi promotrice fra la popolazione di una raccolta di denaro e mezzi materiali a favore dei terremotati del Friuli con la volonterosa collaborazione del ragazzi dell'organizzazione benefica MIVO, che raggruppa giovani studenti e operai già impegnati ad aiutare una missione africana diretta dal missionario ghedese padre Treccani. Sino ad ora si sono raccolti tre milioni e 605 mila lire e oltre dieci quintali di generi alimentari, vestiario ed altro per un valore di altri due milioni. Inoltre si sta aiutando una famiglia di Venzone, un altro paese terremotato. «Di fronte a giustificate difficoltà di carattere organizzativo e tecnico sanitarie — si legge in un comunicato diffuso dai combattenti e reduci di Ghedi — L'Associazione Nella giornata di ieri è giunta un'altra notizia incoraggiante. Avevamo segnalato la necessità di altre sei roulottes per il «Campo Brescia di San Rocco di Forgaria » (il nome è stato scelto da una commissione di terremotati), anch'esso costruito grazie alle offerte bresciane e riservato agli ammalati e agli anziani della zona. Non appena letta la notizia due nostri lettori ci hanno telefonato comunicandoci di offrire la prima. Contiamo sulla consueta generosità bresciana anche per poter offrire al Villaggio le altre roulottes necessarie. Numerose, anche ieri, le scuole presenti nella lista di offerta per i terremotati; ma prezioso è anche il contributo dato da privati, associazioni sportive, e di categoria. A Carpenedolo, intanto, si sono raccolti quattro milioni tra gli abitanti; un altro milione sarà messo a disposizione del Comune. A Calvisano continua «a buon ritmo la sottoscrizione organizzata dal municipio. Industriali e imprenditori riceveranno nei prossimi giorni un incaricato della raccolta inviato dal Comune. Altra notizie da Buia. Al Villaggio Brescia si stanno portando gli ultimi ritocchi amministrativi. Alcune ragazze del paese stanno catalogando il magazzino vestiario allestito con i consistenti quantitativi inviati negli ultimi giorni da Brescia. Gli abitanti della tendopoli stanno riprendendo a poco a poco i rispettivi lavori; particolarmente utile, quindi, sarà la presenza di una persona addetta alla segreteria del campo, che verrà retribuita dal Comune di Buia. Per la pulizia del campo e l'aiuto ai due cuochi bresciani che si occupano della cucina del Villaggio, sono stati stabiliti dei turni tra le varie famiglie ospitate. Dappertutto vengono abbattute le case pericolanti. Al Villaggio Brescia ieri si è respirata un po' di tristezza per la partenza di Franco Maestrini e Franco Solina, che hanno rappresentato i bresciani nell'allestimento e la gestione del campo. Tutti, alla tendopoli, gli si erano affezionati ed avevano imparato ad apprezzare il loro aiuto e i loro consigli. Non si è trattato comunque di un addio. Presto, infatti, l'equipe del Giornale di Brescia tornerà a Buia. E con nuove testimonianze di generosità dei nostri lettori. |