TRASCRIZIONE E ANNOTAZIONE DEL MANOSCRITTO

n. 1974, carte 115-127,

 Biblioteca Comunale di Treviso.

 

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guerra, e secondo altri dall’aver voluto il cardinal Barberino astringerlo a tener Concistoro [1] mentre egli stava male, ove si straccò molto per esser stati due, e molto lunghi, cioè il Secreto Ordinario et il Straordinario Publico, nel quale fu dato il cappello al cardinal Grimaldi [2] già nunzio in Francia, si vidde allora il papa molto debole et assai disgustato col suo nipote [3], come da tutti fu osservato e non senza gran raggione: perché non dovea indurlo a tante funzioni fatte per alcuni mesi prima che morisse mentre non era in buona disposizione, anzi dava continuamente indizii manifesti di lucido intervallo, con dire nell’audienze e ne’ Concistorii mille spropositi e parole indegne di sì suprema dignità e del suo talento. Il che poteva almeno dissimularsi, se non in tutto nascondersi, quando non si fosse esposto alla pubblica censura, onde a giudizio di tutti si conobbe esservi per puochi giorni [4]. Non per ciò Barberino lasciava di portarsi come prima senza pensare al fine, se non che tre giorni avanti la morte diede parte quasi a tutto il Collegio [5] dello stato in che si trovava il papa et in particolare al cardinal Albornoz, a cui giornalmente mandava a questo effetto un cardinale.

Si trovava allora in Bologna il Cardinal Don Antonio [junior], il quale se bene se bene il suo fratello Francesco l’avea tardi avvisato, di che furono alquanto disgustati, giunse a Roma due giorni prima che ‘l Papa morisse; e dubitando di qualche sollevazione contro di loro, sapendo bene il perché si providdero di molta soldatessa per guardia delle loro case e persone, col mantenere anco la gente da guerra che non s’era ancora licenziata, se bene puoco prima fusse effettuata la pace. Né poterono i spagnuoli, ch’a questo s’opponevano, conseguirne l’intento loro se non in qualche parte, perché sendo solito in tempo di Sede Vacante farsi gente per custodia e diffesa del Sacro Collegio, sotto tal pretesto fu mantenuto.


[1] Il Concistoro stabilitosi nel XI secolo è la solenne assemblea dei cardinali che si tiene con cadenza periodica e regolare dietro convocazione del papa e sotto la sua guida. Può essere segreto quando vi si trattano le questioni più delicate o pubblico, e si svolge alla presenza di altri invitati. Al Concistoro è riservata la trattazione di tutte le questioni relative alla fede e alla disciplina ecclesiastica, nonché degli affari di politica estera e di tutte le cause deferite al giudizio della sede apostolica. DEL RE N., La curia romana, Roma Editrice Studium, 1941, pp. 220-224; MENNITI IPPOLITO A., Il tramonto della curia nepotista: papi, nipoti e burocrazia curiale tra XVI e XVII secolo, Roma, Viella, 1999, glossario.

[2] Per le informazioni relative ai cardinali vedi nota 58.

[3] Francesco Barberini cardinal nipote di Urbano VIII, in quanto Segretario di Stato è responsabile della corrispondenza diplomatica della Sede Apostolica e amministratore dello Stato. L’autorità sempre più ampia e la nomina diretta da parte del pontefice, da cui dipende direttamente, ne fanno il più intimo collaboratore e il consigliere di fiducia, è l’unico intermediario delle direttive politiche della Santa Sede, al di sopra perciò di qualsiasi altro membro della segreteria apostolica. DEL RE, La curia Romana, pp. 146-147.

[4] La malattia del papa venne celata il più possibile, e annunciata solo a pochi giorni dalla morte, questo per permettere al cardinal nipote di preparare la successione ovvero di acquistare la grazia della maggioranza dei cardinali in modo da controllare l’esito del conclave. Il nipote fino all’ultimo finse normalità nel provvedere agli impegni curiali, solo quando la situazione precipitò vennero chiamati i medici ed avvertiti gli ambasciatori. LUTZ, Urbano VIII,  pp. 314-315.

[5] Il termine Sacro Collegio definisce la comunità dei cardinali, ovvero degli elettori e dei consiglieri del papa; si suddivide all’interno in tre Ordini, quello dei vescovi, dei preti e dei diaconi, e ciascuno dei detti ordini ha un capo. MENNITI IPPOLITO, Il tramonto della curia nepotista, glossario.