DIARIO DI UN VIAGGIO IN INDIA    -     Capitolo 1

INDICE

 

 

 

Sabato 20 gennaio 1996

Siamo partiti alle sei dall’aeroporto di Ronchi dei Legionari, un’ora dopo eravamo a Roma e dopo sette ore circa di volo abbiamo fatto scalo nella notte a Kuweit City.

Osservare quella città dall’alto era un vero spettacolo poichè, oltre ad essere eccezionalmente illuminata, è percorsa da strade dalla larghezza incredibile e si vedevano intorno e nella stessa città numerosi pozzi di petrolio che si distinguevano dalla fiammella che fuoriesce dalla condotta. 

Lo scalo è bello, moderno e molto curato; siamo scesi per una ventina di minuti e ho potuto osservare per la prima volta alcune donne mussulmane con il chador e il volto coperto, alcuni uomini portavano la tunica, erano tutti molto eleganti. 

Redento, dopo cena, all’atto di prendere il caffè, ha aperto il contenitore delle bustine (latte in polvere, zucchero, sale, dietor, ) e cominciando a svuotarle mi ha detto “Dentri dut” ............. l’ho fermato alla bustina di sale ......

Dopo altre tre ore di volo siamo arrivati a Bombay, dall'alto si vedeva solo qualche via illuminata, l’impatto, a differenza di Kuweit City è stato forte quando siamo scesi: Sale fatiscenti e sporchine, per non parlare dei carrelli portabagagli, veri reperti archeologici. 

Abbiamo subito avuto problemi dovendo trasferirci dall'aeroporto Internazionale al Nazionale, dopo un’ ora di attesa fuori dall'aeroporto abbiamo preso un Mini autobus che faceva scalo fra i due aeroporti.

Fortuna ha voluto che facesse buio, rendendo così la visuale scarsa, comunque l’interno era, a detta di Redento, molto “odoroso”, la porta non si chiudeva e i vetri delle finestre non c’erano dappertutto. 

Bombay è una città di oltre 10 milioni di abitanti, quanti di preciso nessuno la sa, io stesso non ho mai ricevuto a riguardo una risposta concorde.

Nei pochi minuti del tragitto da un aeroporto all’altro, ho potuto notare che ai bordi della strada c’era una bidonville, quindi un muro alto circa tre metri e molto lungo, ai suoi fianchi facevano angolo delle coperte e dei teli e sotto quelle coperte c’era tutto quanto disponevano coloro che vi abitavano, .......

 

 

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