A Capo di Una di una banda! di Elisabetta Monasso
Verso la metà del 1900 lo psicologo Lewin, considera il "gruppo" non un aggregato di persone, ma come un insieme dinamico, come un "campo sociale" in cui operano e agiscono le forze individuali. La dinamica di gruppo nasce allora come studio di condizioni di vita del gruppo e delle forze che possono provocare cambiamenti od opporre resistenza ai cambiamenti. Fin dai tempi più remoti l'uomo è vissuto in gruppo. L'uomo è spinto a vivere in gruppo da una tendenza naturale, dalla necessità, dal desiderio di conformarsi e di rapportarsi agli altri, dall'esigenza di gratificazione psicologica, ovvero dare e ricevere affetto, sentirsi importante, essere rassicurato, amato, protetto. Se analizziamo in maniera più approfondita il gruppo, la sua funzione, la sua struttura, notiamo che al suo interno ogni individuo assume una determinata posizione definita dall'insieme delle relazioni che la persona intreccia con gli altri membri del gruppo e che saranno caratteristiche di ogni soggetto. La banda, insieme di persone che si ritrovano per suonare, per esprimersi musicalmente in maniera collettiva è definibile come un "gruppo naturale" in quanto si forma spontaneamente in un contesto sociale; nasce dall'esigenza propria dell'uomo di ritrovarsi in gruppo. La formazione bandistica prevede un complesso piuttosto eterogeneo di suonatori e un maestro che è presenza importantissima e insostituibile. Il maestro della banda è il conduttore, il coordinatore, la guida del gruppo. È definibile come "autorità necessaria" dotata di un potere particolare sul gruppo. Non si tratta del potere nel senso vero e proprio del termine. Il leader non è autoritario ma è un'autorità. La figura del maestro di banda, il suo carisma, la sua capacità di coinvolgimento si esplicano prevalentemente su due fronti: quello umano e quello più strettamente tecnico. Quest'ultimo riguarda la preparazione culturale del maestro, altamente accurata e precisa e le sue conoscenze che devono essere ampie e diversificate. Uno studio accurato ed approfondito degli strumenti musicali sarà di notevole aiuto nella definizione del repertorio, che vedrà scelte adeguate alla situazione ambientale e sociale in cui la banda opera. Il repertorio deve essere quanto mai ampio e vario, tale da rispondere sempre, in ogni momento, alle diverse necessità che la situazione bandistica può manifestare. Anche sul fronte umano il maestro di banda si deve dimostrare preparato e pronto a cogliere le esigenze di ogni "bandista". La banda, pur essendo un gruppo unitario (e difatti i suoi componenti si ritrovano insieme seguendo un medesimo interesse), costituisce un nutrito complesso di caratteri e personalità alquanto differenti. Notevole nel maestro di banda sarà la sensibilità di lettura, di comprensione dei bisogni della banda per una corretta "modalità d'azione" sulla formazione bandistica in generale e su ciascun suonatore in particolare per instaurare un clima di rispetto e stima reciproche tra i membri del gruppo e fra questi e il maestro, per "dare" sempre in maniera emozionale. Tutte queste qualità tecniche ed umane contemperate in un'unica personalità formano "un maestro di banda". Lavorare, partendo da queste basi costituisce per me motivo di intenso piacere; non è facile, anzi. Ci si deve impegnare al massimo per poter disporre la banda in maniera aperta, attenta e seria, pronta a ricevere "cose belle" e a donarne di altrettanto meravigliose. |