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L'intervento del Consigliere PAOLO CIANI (Gruppo MSI)
Egidio Tessaro - Santo Stefano
Signor Sindaco, Signori Assessori, colleghi consiglieri: il 6/5 di dieci anni fa un terremoto rovinoso si abbattè sul Friuli devastandolo in gran parte; Mille morti, 75 mila case danneggiate, 18 mila distrutte centomila senza tetto, 4 mila 500 miliardi di danni a valore 1976; complessivamente il terremoto sconvolse 137 comuni e 600 mila abitanti. Ci troviamo questa sera 6/5/1986 a commemorare dopo 10 anni quella catastrofe che sconvolse il Friuli e ci fece sentire nel cuore di tutti gli italiani e di tutto il mondo. Non vorrei fare retorica ma la circostanza ci impone di ritornare a quel fatidico 6/5/1976. Come possiamo non ricordare quei momenti che ci volle tutti indistintamente in ginocchio di fronte alla furia di una natura talvolta crudele; Come possiamo non ricordare quei morti con enorme dolore. Come possiamo non dimenticare la grande paura. Ci trovammo allora tutti come fratelli nell'opera di salvataggio dei nostri cari; abbiamo diviso i cuscini sotto le stesse tende, ed abbiamo pianto ad ogni sussulto che seguì. Così come non possiamo scordare l'opera generosa di quanti da tutta Italia e da tutto il mondo ci vollero aiutare personalmente e materialmente. Ed a questo punto voglio estendere un sentito grazie a tutti quanti si si sono meravigliosamente prodigati o personalmente o tramite associazioni in genere nella prima opera di assistenza e ricostruzione; Ma perdonatemi se non potrò fare l'elenco di queste persone o associazioni perchè in momenti simili si corre sempre il rischio di scordare qualcuno. Grazie quindi di cuore! E cari concittadini e colleghi consiglieri queste significative testimonianze ci fanno sperare in un domani più roseo con un'Italia unita dall'amore verso i suoi connazionali e verso la sua terra. Sono passati 10 anni e per gran parte delle persone che rimasero senza tetto la situazione è mutata, migliorando nel tempo. E' cambiato per tutti il modo di vita, sia per la traumatica esperienza passata, sia per i modelli nuovi che, nonostante tutto, hanno fatto breccia e trovato spazio nella tradizionalistica mentalità dei friulani. Per gran parte di essi quindi non per tutti; se risulta che la ricostruzione è quasi terminata, è altrettanto vero che un significativo 5 % circa di quella popolazione vive ancora tra i prefabbricati spesso in condizioni di estremo disagio a causa della vecchiaia delle strutture ed a causa di una burocrazia esasperatamente lunga. Quel che è peggio è che quasi la metà della popolazione residente nei prefabbricati non ha titolo per beneficiare dei contributi previsti dalle leggi regionali e per i quali si prospettano ancora lunghi anni prima di poter andare finalmente ad abitare come ognuno ne avrebbe diritto in una casa di cemento e mattoni e non in case di cartone pressato. Giunto a questo punto del mio intervento dovrei prendere in esame, signor Sindaco, tutti i vari problemi che sono presenti oggi a seguito delle scelte fatte per la ricostruzione e per la sua razionale pianificazione per l'ultimazione della ricostruzione stessa, affrontando quindi i grossi problemi relativi all'intervento pubblico che ci hanno trovato formalmente discordi nelle varie sedi di dibattito partendo in sede regionale; dovrei affrontare i problemi della viabilità, delle infrastrutture, il perchè del maggior numero di abitazioni in rapporto agli abitanti, per poi entrare nel merito, come dicevo sopra, della pianificazione , non solo della coda della ricostruzione fisica, ma di quello che dovrà essere il ruolo di Buja nel cori testo del territorio legato al terziario, quindi ai problema commerciale, artigianale, industriale, che sono la strada obbligata per riportare alla normalità la nostra cittadina e nel contempo rilanciarla verso le esigenze e i bisogni nuovi che gli anni a venire ci stanno presentando. Ma come, affrontare nella giornata odierna queste problematiche che richiedono un confronto politico. Perchè oggi è i 16 maggio, e il 6 maggio giustamente è un giorno per commemorare quei tristi fatti, per ricordare i parenti e gli amici che non sono più tra noi ma presenti in noi e questo deve indurci ad un momento di pausa e riflessione, come uomini e soprattutto come amministratori. Siamo a chiedere pertanto signor Sindaco che nel breve periodo lei ponga in un Consiglio comunale straordinario il tema : "La ricostruzione e le sue prospettive" in modo che il di battito possa svilupparsi in estrema serenità. |