TRASCRIZIONE E ANNOTAZIONE DEL MANOSCRITTO

n. 1974, carte 115-127,

 Biblioteca Comunale di Treviso.

 

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I soggetti papabili delle tre fazioni sono i seguenti. Delle creature di Paolo V sei: Lanti, S.Marcello, Bentivoglio, Crescenzio, Roma, Capponi. Tutti sei meritevoli per diverse cause, ne i quali i spagnuoli  sarebbero concorsi volontieri.

Delle creature di Urbano 8 erano sette: Sacchetti, Rocci, Ginetti, Pamfilio, S.Clemente, S.Cecilia et Altieri et altri. Di alcuni si diranno alcune particolarità.

Il principale in cui impiegavano tutta la lor forza e negoziazione i Barberini [Francesco e Antonio senior] era, come si è detto, il cardinal Sacchetti fiorentino, soggetto sufficientemente meritevole, se fosse conosciuto per meno affetto a Barberini, et egli non si fosse precipitato nel modo di negoziare cosa di tanta importanza. Fu prima nunzio a Spagna e non mal visto da quel re e suoi ministri,  spezialmente dal conte di Monterei con cui ebbe sempre stretta amicizia. Credendo dunque egli d’aver guadagnato questa nazione, volle con artifizii guadagnarsi la franzese e così stabilire la sua elezione al pontificato: cominciò a macchinare con le sue corrispondenze ch’aveva in Francia, e nel passare l’arcivescovo di Bordeos per questi mari egli sontuosamente lo regalò. In una Congregazione sopra le cose di Portugallo egli solo fu bastante per la concessione della Cruciata, et avertito che non facesse tanto contro il re di Spagna ch’era legitimo signore di quel regno, egli rispose saperlo benissimo, ma per dissimulare d’esser spagnuolo conveniva tal volta far contro, si come in altre decisioni si mostrò a favor di Francia, e nell’istesso tempo i suoi fratelli Mattheo et Alessandro si mostravano affezionati a Spagna con diverse cortesie e rammentando le ferite da Alessandro ricevute in Fiandra in servizio del re.

Il secondo era il cardinal Giò Batta Pamfilio romano, soggetto di gran merito, fu egli auditore di Ruota [1], nunzio in Napoli et in Spagna, creato cardinale l’anno 1627, di età di 71 anno, di natura tanto occulta, che già mai se

 

[1] La Sacra Romana Rota, è il tribunale ecclesiastico che si occupa della giurisdizione contenziosa. Le funzioni del prelato superiore sono esercitate dal decano, e quando questi è impedito, dall’uditore che lo segue immediatamente nell’ordine di decananza. DEL RE, La curia Romana, pp. 467-481.