TRASCRIZIONE E ANNOTAZIONE DEL MANOSCRITTO

n. 1974, carte 115-127,

 Biblioteca Comunale di Treviso.

 

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Cominciò di nuovo il cardinal Antonio con l’aggiunta di questa autorità a trattare per S.Clemente dubitando assai non sortisse per S.Marcello, come a loro mal grado sarebbe sortito se il conclave fosse durato dieci o dodici altri giorni, non ostante ch’assai si dolessero de’ spagnuoli, che volevano fare un loro inimico. Convocò dunque una sera a notte tutte le sue creature in Sala Regia e prese il parere di ciascuna per indagare l’applauso che vi era per S.Clemente, entrando per la porta della Speziaria un doppo l’altro, e così uscendo fatto solo il discorso. Il che fu caggione di qualche alterazione in conclave, et alcuni cardinali, particolarmente Montalto, andorono da Albornoz dolendosi di simile trattato, e perché rispondeva indeterminato vi fu oppinione che per liberarsi da Sacchetti sarebbe concorso facilmente in S.Clemente. Ma perché il Cardinal Antonio non trovò, secondo s’intese, ben disposte le sue creature, svanì questo trattato.

Occorse nello scrutinio d’una sera che preso da gli Infermieri [1] il voto di Crescenzio et essendosi egli scordato di mettervi il nome per chi votava, ricordatosi doppo che quelli uscirono, gli richiese a ritornare per mettervi il nome. Ricusorono gli Infermieri perchè volsero prima, come dovevano, darne parte a tutto ‘l Collegio. In questo s’alzò il cardinal Antonio e disse che quel voto era nullo, perché dubitava di S.Marcello, alché s’oppose Albornoz, dicendo che sinché ‘l voto non sta dentro il Calice si può sempre ripigliare e mutare. Ambe le fazioni s’alzorono, e fu controverso il caso in modo che fu necessario votarsi e guadagnassi da Albornoz per quattro voti e si tardò tanto che uscirono a due hore di notte mormorando tutti per questa et altre occasioni ch’in detrimento e scommodo de’ vecchi inventavano i Barberini, i quali non mancavano d’insistere che il cardinal Albornoz nominasse, e questo diceva toccar a loro ch’avevano la fazione più grossa, e quei replicavano aver già nominato Sacchetti e però non volevano nominar altro, ancorché restasse escluso.

Passorono sopra di ciò molti contrasti, né mai Albornoz si dichiarò in cui inclinava secondo la volontà del Re, ne anche con i suoi confidenti, se non con alcuni, et in particolare col cardinal Monti, dicendogli perché i signori Barberini non trattano d’altri soggetti, mentre n’anno de gli altri, tra quali il cardinal Pamfilio; però ho visto alcune scritture che dicono esser Vostra Eminenza uno de suoi nemici dichiarato per disgusti avuti nella


[1] Durante il conclave ad ogni scrutinio vengono sorteggiati tre Scrutatori, tre Revisori e tre Infermieri, questi ultimi sono deputati a raccogliere i voti degli infermi. DEL RE, La curia Romana, pp. 486-498.