TRASCRIZIONE E ANNOTAZIONE DEL MANOSCRITTO |
n. 1974, carte 115-127, Biblioteca Comunale di Treviso. |
Passarono nel discorso del Conclave alcuni incontri tra cardinale e cardinale, tra Montalto e Trivulzio ancorché grandi amici e parenti, e fu perché Trivulzio, secondo si diceva, aiutava S.Clemente il qual era escluso da Montalto, e contro di lui faceva straordinarie diligenze. Risentissi di ciò Trivulzio, e vi corsero tra di loro parole molto pesate, che né sono stati e saranno alterati. Due altri incontri tra il cardinal Mattei e li Barberini, l’uno dentro lo scrutinio col cardinal Antonio il quale pretendeva guidare non sò che a suo modo, come soleva far sempre, disse Matthei: “Già Urbano è morto e qui non v’è maggioranza, che siamo tutti egualmente Principi”. L’altro fu col Cardinal Rappaccioli, perché quando fu proposto Sacchetti, egli secondo s’intese, disse che Sacchetti saria papa a mal grado di casa d’Austria, il che inteso da Matthei l’andò a trovare, e ritrovatolo in luogo dove non passava gente, gli disse che non dovea star in sé a dire quelle parole, ch’avvertisse che care gli costariano, benché sia cardinale. Restò Rappaccioli stordito e disse non aver detto tal cosa, non gli replicò Matthei, ma gli rivolto le spalle molto in collera. Furono deputati due cardinali, cioè Capponi e Cornaro, per negoziare et aggiustare le due fazioni Barberina e spagnuola. Del primo non troppo Barberino si fidava, e però puoche volte parlò seco. Con Cornaro sì, ma non perseverò, perché trattando che Barberino nominasse soggetti, egli nominò Poli, alché rispose Cornaro che si maravigliava che tal cosa proferisse. Replicò Barberino: “Dunque nominarò Vostra Eminenza, e facciamolo papa.”. S’alterò di questo Cornaro, che benché fosse vecchio e buon soggetto, gli parve che lo dicesse per beffarlo o per scurprir la sua intenzione, e gli rispose in collera che pretendeva farsi burla di lui, onde non trattorono più di questa materia. Fra tanto oprorono le diligenze de’ cardinali Monti e Spada col cardinal Antonio, il quale fece riflessione sopra il trattato de’ franzesi nell’esclusiva di S.Clemente senza darne a lui parte, e scordatosi anco della promessa e scrittura fatta tra loro fratelli, sottoscritta di loro mano, che il cardinal Francesco non trattasse di promover Pamfilio al pontificato et il cardinal Antonio Altieri, e che oltre di ciò avesse il cardinal Antonio affermato ad alcuni cardinali suoi amici, con giuramenti straordinarii, che prima vorrebbe esser tagliato a pezzi e perder l’anima, che mai consentire in Pamfilio. Nondimeno conoscendosi in questo |