TRASCRIZIONE E ANNOTAZIONE DEL MANOSCRITTO

n. 1974, carte 115-127,

 Biblioteca Comunale di Treviso.

 

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chiaramente le divine operazioni della Prima Causa, dalla quale derivano le cause seconde, e l’operazioni umane da Dio ben disposte in una contrarietà sì grande, son Antonio e Pamfilio, con l’approvazione di Francesco Principe di sì gran fazione, si facilitò in un subito, scordandosi di tutti gli oblighi e giuramenti, non restando però d’operare il dubio che la fazione spagnola, quando fosse durato più il conclave, poteva fargli papa un loro nemico, onde il cardinal Antonio andò segretamente di notte e fuor d’ora alla cella di Pamfilio, e parlorono amichevolmente e con gran cortesia e sommissione. Passati puochi giorni fu trattato esecretamente et il cardinale Albornoz, sapendo quanto passava, aspettava d’esser convitato in quel che tanto desiderava, senza darne parte ne anche a suoi maggiori confidenti, eccetto al cardinale de Medici, senza la cui scienza non effettuava cosa alcuna, acciò in un subito s’effettuasse senza disturbo.

Si trovavano allora Albornoz e Medici con la podagra, benché questo s’era incominciato a levare, et era stato due volte da Albornoz a visitarlo e trattar dell’elezione, vi andò il cardinale Antonio di giorno, e di notte due o tre volte a visitarlo in letto e trattar dell’istesso, ma molto secretamente per non esser da alcuno compreso.

Mercoledì 17 di settembre, la mattina prima d’entrare nello scrutinio, andorono molti cardinali a visitare Albornoz, trà quali Facchinetti, il quale perché v’erano altri dentro, stette ritenuto nello stanziuolino del conclavista sinchè uscirono tutti, et allora entrò, a cui Albornoz disse: “Che mi commanda Vostra Eminenza doppo tanti giorni ch’è stata fuggitiva?”. “E’ vero” rispose Facchinetti, “ma adesso vengo a prostrarmi a piedi di Vostra Eminenza e servirla, e dirle ch’oggi se le portarà la risposta che desidera a sua sodisfazione, e con questo me ne vado, che già s’entra nello scrutinio.” La sera poi prima d’entrare nello scrutinio tornò Facchinetti, e perché era dentro Theodoli, si fermò nel luogo stesso della mattina, e Theodoli si trattenne un pezzo. L’istesso avvenne a Panzirolo, che voleva parlargli a solo, et andò e tornò sino alla Sala Regia tre o’ quattro volte per vedere se s’entrava nello scrutinio. Volendo intanto Bichi entrare nella Capella [1] dove si facevano i scrutinii , dimandò di Panzirolo, et essendogli detto dove era andato, si levò la Croscia che già s’avea posto per entrare, et andò verso la cella d’Albornoz. Panzirolo che s’accorse che lo seguitava, e che se si fosse accorto che si


[1] La Cappella dello scrutinio è il luogo dove si recano i cardinali per effettuare la votazione.