I GALLINA A BUJA - Capitolo 2
UN RACCONTO VEROSIMILE
Il periodo storico in cui questi avvenimenti vanno inquadrati va dal 1790 al 1803. Sono gli anni in cui Napoleone nel 1796 entra in Milano, nel ’97 è gia in Austria. La Repubblica Veneta, con i suoi ultimi possedimenti coloniali di Istria e Dalmazia, che nella guerra era rimasta scrupolosamente neutrale, si vede praticamente venduta a tavolino (trattato di Campoformido 17 Ottobre 1797) all'Austria. Il 18 Ottobre 1797 le truppe Austriache entrano a Venezia. Questo che segue è il "racconto possibile", tratto dai vari documenti finora rintracciati. Nicoloso Valentino (1712-1785) figlio di Zaccaria e sua moglie Lugati Orsola generarono cinque figli: Pasqua (1735-1735 o 36), Pasqua (1737-1807), GioBatta (1740-....... ), Maria (1742-1825) e Domenica (1745- 1820). Pasqua (1737 - 1807 la secondogenita) sposò il 22 Novembre 1762 Calligaro Andrea (Miton) (17?? - 1780), dalla loro unione nacque CALLIGARO ORSOLA (o Ursula) che sposò in prime nozze (primi voti) il 18 Aprile 1787 Felice De Giusti di Vendoglio ("a Vendoglio ha la sua dimora" è riportato in un volume, che confermava esattamente la testimonianza di Corinna) da cui ebbe due figli Dionisio ed Enrico, quest'ultimo morto dopo pochi mesi dalla nascita. Dionisio, figlio nato dal primo matrimonio di Orsola, ebbe a sua volta discendenza, tant'è che c'è un preciso ricordo di Olinto tramandatogli dal padre, che ne vede la figlia "chê di Vendôi" ("Quella di Vendoglio" veniva chiamata) spesso a Sottocolle a dorso dell’ asino a trovare i parenti. Orsola, rimasta vedova, per mantenere la famiglia faceva contrabbando di tabacco tra la Repubblica Veneta e l'Austria. Arrestata, venne tradotta nelle carceri di Venezia dove conobbe Andrea Gallina che faceva il secondino nello stesso carcere. Quì a Venezia, nella chiesa di San Giovanni in Bragora, si sposarono Quattro mesi dopo a Venezia il 28/2/1799 nacque GioBatta. Andrea ed Orsola si trasferirono quindi a Treviso, il motivo di questo spostamento chiaramente non lo sappiamo ma possiamo facilmente immaginarlo: la rivoluzione lo aveva reso disoccupato. Un testo sulla città di Venezia riporta queste parole riguardo al Palazzo delle Prigioni (poste a fianco del Palazzo Ducale, dove si può presumere lavorasse Andrea):
........“Tra gli eventi che fondano le storie delle rivoluzioni ................la liberazione dei prigionieri gioca un ruolo capitale............(la demolizione delle carceri) fu compiuta il 10 maggio con grande scalpore malgrado il numero limitatissimo di prigionieri ancora lì detenuti......" ecc. ecc.
A Treviso, il 12 Maggio 1801 nacque la secondogenita Rosa, quando si sposa, nel registro di matrimonio venne riportato, riguardo la paternità, "di Treviso artigiano". Andrea (II) il terzogenito nacque a Buja il 3 Ottobre 1803, ed è da lui che " TUTTI " noi Gallina buiesi siamo diretti discendenti. (con la sola eccezione di Adriano Gallina, da pochi anni a Buja, proveniente da Pasian di Prato). Da notare che nè GioBatta nè Rosa sono riportati nel foglio di Olito, in cui Andrea (II) risulta figlio unico. Dall'Atto di nascita di Andrea (II) si legge: "figlio legittimo postumo" . .... cioè il padre morì prima di aver visto nascere il suo terzogenito Andrea, che fu chiamato così ovviamente per "redivivilu" (rediviverlo) dalla madre Orsola. Questa infatti, rimasta vedova (per la seconda volta), da Treviso tornò a Buja con due figli piccoli (GioBatta e Rosa) ed incinta del terzo (Andrea II). (Buja agli inizi del 1800 era un paese che contava circa 3100 abitanti circa). Trovò ospitalità nell'affollata casa paterna "là des Caries a Sacuel al N.189" (dai “Caries” a Sottocolle al n.189”) dalla madre Pasqua, vedova dal 1783 (Andrea Calligaro ) e ormai settantenne, che abitava con le sorelle Domenica e Maria. La sorella Domenica non si era sposata (come risulta dal registro dei defunti "Nubile"), mentre Maria era anch’essa vedova con tre figli (Domenico, Vittoria e Giuseppe), pure lei risiedeva al "189" con tutta la famiglia, come riportato sia nell’allegato sia da un atto notarile, datato 1 Settembre 1848, che cita sua figlia Vittoria (Taboga = Mitton) .....
“.........Gallina Andrea marito, in unione alla di lui cugina Mittoni Vittoria fu Domenico (marito di Maria) pure di Buja assieme conviventi........ecc”.
Il primo Andrea (il marito di Orsola per intenderci) probabilmente Buja la vide solo di passaggio e morì sicuramente a Treviso. Suo padre si chiamava Giovanni ed erano originari della Val di Sole in Trentino. Quando ricordai (separatamente) a Lucia e Olinto che il padre di Valentino Nicoloso (1712-1785), padre delle tre sorelle Nicoloso, si chiamava Zaccaria, entrambi dissero: "Eco di dulâ ch'al derive el sorenon Carie: al jere el diminutîf di ZACCARIA, cumò mi visi di vêlu pui voltes sintût a dî".
...e da ciò, per indicare dove abitavano le tre sorelle Nicoloso (Carie) veniva citato al plurale “La des Caries"; così Andrea (II) ed i suoi figli passeranno per "CARIES" (al plurale). Pasqua, madre di Orsola, nata nel 1737, morì pochi anni dopo nel 1807, sua sorella Maria (1742-1825) visse fino alla veneranda età (per quei tempi) di ottantatrè anni e morì di vecchiaia, mentre Domenica (1745-1820) morì a 75 anni di "Febbre Mortale". Sfogliando i libri canonici si può notare che, oltre al cognome è quasi sempre è citato il soprannome della famiglia, infatti, soprattutto dopo il 1800, queste erano diventate molto numerose. A complicare la faccenda c'erano inoltre i nomi di battesimo, che si ripetevano (per la poca varietà di scelte) frequentemente; a questo si univa spesso il vezzo di dare al primo figlio il nome del padre, per cui diventava indispensabile, onde evitare errori di omonimia, usare un ulteriore "soprannome di famiglia" che di norma era legato alla casa dove una persona abitava.
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