AUTOCRAZIA, LIBERTA' E BOLSCEVISMO

Rina di Brazza - Savorgnan- Cergneu

 
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13) Libertà o morte.

 

E quei soldati fecero prodigi di valori. Grande copia di sangue di quei generosi, bagnò la steppa russa e tinse di rosso le acque dei vari fiumi, che a spada sguainata dovettero guadare.

Entrati in Russia, parte dalla Rumenia e parte dai Carpazi, sfuggiti alle dure catene austriache, giurarono di conquistare la libertà o morire in terra straniera.

L'Austria, la grande Austria era sempre salda nè ancora se ne prevedeva lo sfacelo; epperciò i czeki si diedero corpo ed anima alla Russia, domandando in compenso l'aiuto morale e materiale, se fosse stato necessario, per venir liberati dal duro giogo asburghese. La Francia fornì loro tutti i capitali occorrenti per armi, munizioni e vettovagliamento ed essi iniziarono i combattimenti contro il bolscevismo. 

Fecero, miracoli di valore e dagli Urali, liberarono tutta la Siberia mano a mano sino alla frontiera della Manciuria, tenendo saldamente la linea ferroviaria, per garantire il commercio e lo scambio sia colla Cina, sia colla Mongolia. Al Gaida, proclamato generale, fu fatto omaggio d'una spada d'onore, tutta d'oro massiccio e con l'impugnatura ornata di preziosissime gemme, con suvvi incise le date più salienti delle vittorie riportate ed il nome dei governi liberati. E non solo nella Siberia, essi liberarono anche alcuni governi della Russia europea

 

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