1.4 Prima dominazione austriaca.
Durante il primo governo austriaco nel veneto, 1798-1805, la difficoltà da parte del governo centrale di sconvolgere assetti istituzionali consolidati da secoli, trova una soluzione transitoria. Nasce nel marzo 1798 la Congregazione Nobile Delegata, formata da dieci ex patrizi, per amministrare città e Dogado, che assume molte delle competenze municipali. Questa cessa di esistere nel 1803 confluendo nel Regio Capitanato provinciale. Inizialmente vengono tenute in vita tutte le strutture amministrative del periodo democratico, un po’ alla volta a partire dal febbraio vengono aboliti magistrature centrali, municipalità, comitati, dipartimenti, commissioni, e tutto ciò che apparteneva a questo periodo. A partire dal 1798 buona parte dei posti di comando viene affidata a uomini che vanta la tradizionale trafila nella burocrazia asburgica. Vengono ripristinati in città e paesi corpi, collegi, consigli generali e rappresentanze locali, giurisdizioni e proprietà ecclesiastiche, diritti feudali e suddivisioni territoriali per come si presentavano in vecchio regime al gennaio 1796. In materia di giustizia sono mantenute le strutture presenti, ma si impone di applicare la legislazione vigente al gennaio 1796, istituendo inoltre tribunali di appello in alcune città capoluogo. La ristrutturazione amministrativa si configura come un insieme di organismi governativi che consentono un saldo controllo sul territorio veneto, pur mantenendo una certa autonomia di funzionamento di istituzioni, società ed economie a livello locale. Il destino dei patrizi veneziani è quello di scomparire come “corpo”, nel nuovo regime ogni titolo di nobiltà o carriera amministrativa sono individuali e meritocratiche, non c’è nessuno spiraglio di rinascita di un ceto aristocratico privilegiato.
Con la fine del 1799 riprendono le ostilità tra Francia e Austria, dopo una breve occupazione da parte dei francesi nel 1803 il Veneto torna nelle mani dell’Austria. Il territorio viene diviso in sette circoscrizioni amministrative alla cui direzione si pone un Regio Capitano facente capo al governo generale con sede a Venezia, da cui dipendono tutti gli organismi locali cittadini. La riforma della giustizia prevede una nuova gerarchia delle fonti del diritto che sovverte la tradizione veneziana, al posto dell’arbitrio del giudice si fa ricorso allo “jus romano” nei casi non contemplati dalla legislazione vigente. I primi sette anni di dominazione austriaca sono segnati dal passaggio degli eserciti stranieri in guerra, e quindi dal deperimento dell’economia: le risorse economiche e sociali sono spremute senza riserve.