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L’Encyclopedie Methodique[1], l’opera più grandiosa stampata dalla tipografia del Seminario, è divisa in tanti dizionari alfabetici quante sono le materie trattate, ed è composta da ben 166 volumi di testo. A differenza dell’Enciclopedia cosiddetta “di Diderot”, questa non è mai stata condannata dalla Chiesa. Il primo volume esce in Francia nel 1782, e nello stesso anno la tipografia del Seminario decide di riprodurla, anche se con difficoltà tecniche non indifferenti, stampandone un volume al mese. Il seminario ottiene licenza e privilegio anche per la traduzione dell’opera. Dal punto di vista morale e religioso la Metodica viene purgata e migliorata dove possibile, nei casi in cui la correzione di alcuni passi non è sufficiente, viene sospesa la stampa dell’intero volume. Fino all’Ottocento l’edizione padovana della Encyclopedie è la più grande opera editoriale intrapresa da una sola casa e stampata da una sola tipografia, ed è un lavoro di ottima qualità nonostante le difficoltà del periodo. Il primo volume esce nel 1784, e commercialmente l’attività va bene per una ventina d’anni, a partire dal 1817 la produzione si arresta per mancanza di finanziamento e di abbonati disposti ad acquistare le copie, a questo punto l’impresa viene abbandonata, con grave danno economico per il Seminario. La libreria di Venezia invece non è mai in decadenza, anche nei periodi di rallentamento dell’attività, mentre la tipografia del Seminario lavora con scarsi utili, si tenta l’apertura di un nuovo negozio anche a Padova.

Congiunture economiche e storiche sfavorevoli, guerre, carestia, l’inondazione del 1814, il blocco della produzione dell’Enciclopedia e restrizioni governative, conducono la tipografia nella miseria, sopraffatta dai debiti e con poco lavoro. Il patrimonio sfuma e l’ultimo tentativo è quello di darla in affitto[2].


[1] L’ Encyclopédie méthodique è un’opera monumentale pubblicata in 206 volumi tra 1782 e 1832 dall’editore francese Charles Joseph Panckoucke. E’ una versione riveduta e ampliata, riorganizzata per materie, della prima Enciclopedia redatta da Diderot e D’Alembert, che disponeva le voci in ordine esclusivamente alfabetico. Il titolo completo è: L'Encyclopédie méthodique ou par ordre de matières par une société de gens de lettres, de savants et d'artistes; précédée d'un Vocabulaire universel, servant de Table pour tout l'Ouvrage, ornée des Portraits de MM. Diderot et d'Alembert, premiers Éditeurs de l'Encyclopédie. Ciascuna categoria di soggetti è stata affidata ad un autore esclusivo, il cui compito è quello di redigere le varie voci raccogliendo tutte le informazioni che le riguardano. Grande attenzione è stata data al problema di come collocare gli argomenti di natura dubbia, che appartengono allo stesso modo a più categorie di soggetti (ad esempio la voce “aria” può essere trattata all’interno della chimica, della fisica e della medicina), e la soluzione adottata è stata quella di frammentare in più parti i singoli articoli. Ogni volume contiene una introduzione propria, una tabella dei contenuti, e una storia della Encyclopédie. Più di un migliaio di autori sono coinvolti nel lavoro di composizione dell’opera.

La pubblicazione iniziata da Panckouke viene continuata da Henri Agasse, il genero, dal 1794 al 1813, e poi dalla sua vedova, fino al 1832, quando l’edizione è completata, con l’esclusione dal progetto originario di alcune parti. Oltre all’edizione padovana esiste una serie di dieci volumi di una traduzione spagnola dell’Encyclopedie.

Divisione dei volumi per materie:

1. Matematica

2. Fisica

3. Medicina

4. Anatomia e Fisiologia.

5. Chirurgia.

6. Chimica, metallurgia e farmacia.

7. Agricoltura.

8. Storia naturale degli animali, in sei parti.

9. Botanica.

10. Minerali.

11. Geografia fisica.

12. Geografia antica e moderna .

13. Antichità.

14. Storia.

15. Teologia.

16. Filosofia.

17. Metafisica, logica e morale.

18. Grammatica e letteratura.

19. Legge.

20. Finanza.

21. Politica Economica.

22. Commercio.

23. Marina.

24. Arte militare.

25. Belle Arti.

26. Arti e Mestieri.

[2] Bellini G., Storia della tipografia del Seminario di Padova 1684-1938, Gregoriana editrice, Padova, 1938.