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7.4 La difesa della cronologia biblica nel XIX secolo.

La Sacra Bibbia vendicata dagli assedi della incredulità e giustificata da ogni rimprovero di contraddizione con la ragione coi monumenti della storia della scienza e delle arti con la fisica geologia cronologia geografia astronomia (…) del francese Du Clot, è un’opera apologetica pubblicata per la prima volta in Francia, a Lione, nel 1816, in seguito tradotta in italiano da un teologo fiorentino nel 1819 e diffusasi in tutta la penisola. Le obiezioni mosse da più parti al testo sacro, in virtù delle scoperte scientifiche nel campo della geologia e quindi sulla cronologia della storia del mondo, e sulla base della scoperta delle leggi fisiche che lo governano, portano diversi autori a cimentarsi in una difesa della religione cristiana. Du Clot nella sua opera non si occupa di trattare concetti isolati, ma vuole abbracciare per intero il Sacro testo, e difenderne la “realtà scientifica” tentando di confutare le tesi dei suoi detrattori. I sei volumi di cui è composto il trattato sono organizzati in paragrafi di diverso argomento: ogni volume contiene nelle prime pagine un prospetto generale di tutti i paragrafi, numerati e con indicazione del titolo (ad esempio il paragrafo 10 del 1° volume recita: Se li volcani provino che il mondo è più antico di quello che afferma Mosè).

E’ interessante il fatto che il vescovo di Brescia, venuto a conoscenza dell’esistenza di questo scritto, nel 1821 ne voglia dare una nuova edizione, in formato più economico, associandosi ad altre diocesi lombarde per finanziare la stampa e la distribuzione delle copie. Nella lettera aperta ai parroci della città di Brescia, datata 25 febbraio 1821, il vescovo dichiara di voler mettere a disposizione del clero diocesano e dei chierici seminaristi il testo del Du Clot, e non esita a raccomandarne la diffusione presso ogni studioso, nonché presso i padri di famiglia. La ristampa vedrà la luce con il primo volume entro l’aprile dello stesso anno, a testimonianza della ferma volontà da parte di non pochi vescovi nel XIX secolo, di difendere strenuamente la Sacra Bibbia nella sua pretesa di verità storica e scientifica, a dispetto delle novità e delle scoperte introdotte nel panorama scientifico europeo negli ultimi due secoli.

A ridosso del Novecento, il sacerdote Beniamino Riga, emerito direttore scolastico di Gemona del Friuli e cooperatore della parrocchia udinese di Madonna delle Grazie, nel 1894 pubblica una Cronologia della storia del mondo dalla creazione del mondo fino alla caduta di Napoleone il grande. Il breve opuscolo testimonia come, a ridosso del nuovo secolo, si continui a proporre nelle scuole la tradizionale suddivisione delle epoche della storia antica con la datazione ricavata dal testo biblico.

Nella fattispecie, la scansione temporale della storia antica accettata dal Riga è la stessa che compare nelle lezioni del Forabosco:

Prima epoca: dalla Creazione 4004 a .C. al Diluvio 2348 a .C.

Seconda epoca: dal Diluvio alla vocazione di Abramo 1921 a .C.

Terza epoca: dalla vocazione di Abramo alla legge di Mosè 1491 a .C.

Quarta epoca: dalla legge mosaica alla dedicazione del Tempio di Salomone 1005 a .C.

Quinta epoca: prima parte dalla dedicazione del Tempio alla rovina del regno di Israele 718 a .C., seconda parte dalla rovina del Regno alla fine della cattività babilonese 538 a .C.

Sesta epoca: prima parte dalla fine della cattività babilonese all’arrivo di Alessandro Magno a Gerusalemme 332 a .C., seconda parte dall’arrivo di Alessandro Magno alla persecuzione di Antioco 170 a .C., terza parte dalla persecuzione alla nascita di Gesù Cristo[1].

Questa suddivisione delle epoche del mondo antico è desunta dalla diffusissima opera del francese Jaques Benigne Bossuet, il Discours sur l’Histoire universelle, pubblicato  nel 1681, e utilizzato come testo di storia generale nelle scuole a partire dal Regno napoleonico. Il tipo di datazione proposta è la stessa che compare nelle lezioni di storia universale tenute nel seminario di Padova nel 1819 (in Appendice) a testimonianza della mancata diffusione e divulgazione delle scoperte, ormai vecchie di un secolo, relative all’antichità della Terra, e della resistenza a introdurre nelle scuole, a tutti i livelli, elementi di possibile contrasto con la verità consolidata e comunemente accettata proposta dal testo biblico.


[1] Riga B., Cronologia della storia del mondo dalla creazione del mondo fino alla caduta di Napoleone il grande, Tipografia del Patronato, Udine, 1894.