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Appendice

 Manoscritto 1921 – Biblioteca Comunale di Treviso

Sono state mantenute grafia e punteggiatura dell’originale, marginalia in nota.

Ms. 1921, cc. 1-22

 Forabosco Giuseppe per l’anno 1819.

Compendio di Storia Universale

dalla Creazione del Mondo fino all’anno 1817

sotto gli auspicii del dotto precettore d. Antonio Gabbaro

nel Seminario di Padova l’anno 1819.

 Discorso preliminare da preporsi alla prima lezione di codesto libro.

Quantunquea volte io considero, coltissimi giovani, che la cura precipua di chi ad educare imprende la studiosa gioventù, quella esser debbe di formarle il cuore, e dimostrarle l’uomo nell’azioni sue, e le azioni ne’ loro principj; lodar non posso abbastanza l’ottima determinazione de’superiori nostri benemeritissimi, i quali alla maggior utilità mai sempre mirando del lor Seminario questa scuola saggiamente istituir vollero d’elementi di Storia. Infattib benché alla Filosofia in particolar modo appartenga il dipingerci quasi in quadro le nostre passioni, pure alla perfine essa non ne indaga, e non ne mostra se non le cause soltanto; laddove la Storia palesandone, e additandone anche gli effetti, le più acconce maniere ci vien suggerendo onde opportunamente affienarle, e dirigerle. Quindi è che Marco Tullio ebbe a chiamare la Storia luce della verità, espultrice degli errori, e della nostra vita, saggia ed infallibile guidatricec. E per vero dired qual evvi mai pregiudizio od inganno ch’essa a schiarar non c’insegni le illusioni mostrandoci chiaramente che dalla retta strada fanno bene spesso traviare gli uomini? Qual trovasi vizio di cui in un numero innumerevole di orribili esempi non dipinga, e la deformità, e il gastico? Qual virtù di cui non ispiri al cuor nostro l’amore le laudi esaltando de’ più famosi Eroi, e i premi mostrandoci onde ebbe guiderdone il merito? Sì non c’è dubbio ella è la Storia una pratica Filosofia, ed una fonte inesausta di lumi da cui attinger si possono le più sincere nozioni, e i più sicuri ed utili ammaestramenti. Senonchè e in ogni genere di studij è mestieri regolarmente, e metodicamente procedere; questa regola, e questo metodo la Storia in singolar maniera richiede. Due pertantof sono le principali norme che osservar debbonsi in sì fatto studio: la prima vi è di cercar sempre mai il vero, la seconda di attenersi soltanto al necessario. Pur troppo ridondano di favolosi racconti le antiche Storie; pur troppo anche frà odierni scrittori havvi a chi dà l’animo di rivendere mascherate menzogne. Abbiamo anche a' nostri tempi degli Erodoti raccontatori di ridicolosi prodigi, dei Diodori innovatori di nuovi nomi di uomini e di Città; dei Quinti Curzii romanzieri buggiardi, e laudatori parziali d'uno o d'altro conquistatore. Uopo è dunque esser cauti, e stare, per dir così, alla vedetta; uopo è se fia possibile guardarsi ben dall'errore. Egli è perciò che lungi ben dall'ambire il merito di novità, e la gloria di recenti scoperte che sempre in fatto di Storia tornano pericolosissime all'autorità ci appoggiaremo de' Storici più accreditati ed applauditi. Egli è perciò che dove per avventura sospetto saravvi di frode ne li confrontaremo l'uno l'altro, e le diverse opinioni chiamaremo a disamina, e le cause che ne li indusserci a sì fattamente pensare. Basta spesse fiate osservar bene un fatto per distruggerne molti errori, e questo fatto non di rado lo si truova nello Storico che s'inganna, o che vuol ingannarci. Egli è perciò alla fine, sevri da qualvogliasi spirito di parzialità, alla Critica, e dalla ragione avrem soventi volte ricorso. Benché a dire il vero la critica più presto è acconcia a smentire l'errore, che a scoprire la verità. Ma se nella Storia indagar sempre dobbiamo il vero, del pari importa appigliarsi soltanto al necessario seconda norma da me proposta. Immergansi gli oziosig letterati nella profondità dell'Erudizione, e nelle cronologiche quisquilie; divorino gli intisichiti Antiquarj mille polverosi volumi per trarne con scrupolosa esattezza un qualche minuto nonnulla, a noi basta formare un corso di storia qual lo richiede uno Scrittore dottissimo che cioè non tanto faccia leggere assai, quanto inviti ad assai ragionare. Sappiam pur grato ai diligenti Analisti che allo storico ragionatore risparmiano a dire il vero non poca fatica al Rolino, al Mamburgo, e che so io? Ma noi intanto studiamoci di formare un quadro che ci risvegli nobili idee, che nutra il cuore di utili considerazioni, e che la mente piuttosto eserciti anziché confonda, ed ottenebri la memoria. Lo spettacolo dei vizijh, e delle virtù delle cognizioni, e degli errori de' secoli trascorsi, l'influenza delle leggi, e la diversità dei costumi, la costituzione, e divisione dei Governi, le cause della grandezza, e della decadenza dei Regni, gli avvenimenti che produssero strepitosi effetti, l'origine finalmente, ed i progressi dell'Agricoltura, del Commercio, e dell'arti, ecco ciò che formerà il nostro studio, e su cui verseranno le nosrte lezioni. Noi prenderemo le mossei dalla Creazione del Mondo e dalla Storia del popol di Dio. Gracchi pure e cerchi di darci ad intendere il per altro celebre Milot, che la Storia sacra dee render gli uomini santi e non dotti e che alfine ad un Letterato poco monta il sapernelà, che noi a vergogna ci rechiamo di fare risposta ad una preposizione alla quale quasi Profetta, benché di Profetta non avesse lo spirito che gli si oppose insin da sui tempi in una sua prefazione lo stesso Voltaire. Ma che? Le tracce non seguiremo de'  più celebri Storici ed in particolare dell'immortale Bounet il di cui discorso sulla Storia Universale sarà in preggio ed onore sinché saravvi buon discernimento e buon gusto. Anzi siccome i principali avvenimenti della sacra Storia sono, come dice il Condilac, altrettante epoche; così a queste a di lui imitazione riporremo le rivoluzioni succedute appresso alle altre Genti. Parleremo a parte a parte de' più antichi Popoli sino ai Greci, e ai Romani, dopo di che discenderemo alle più moderne nazioni, e a mano a mano a questi ultimi tempi trattenendoci spezialmente come ecci ingiunto sullo stato Lombardo Veneto, e sul gloriosissimo Austriaco Impero. Così il Signore conceda a me forza e rigore sufficiente a sostener con decoro l'impostomi onorevole incarico, così a voi conceda come Giovani sperare buona disposizione e volontà da corrispondere a queste mie, quali si sieno, a voi dedicate fatiche.

 

Nozioni preliminari di Sfera e di Geografia.

Gli uominij de' primi tempi credevano che il Sole s'aggirasse intorno alla Terra la quale stabilivano come il centro di tutti gli altri Corpi celesti. Talete e Pitagora affermarono i primi che la terra fosse quella che intorno al Sole s'aggira, ma non seppero chiaramente dimostrarlo e non fù perciò adottato il loro sistema. 300 annik incirca avanti l'era volgare Tolomeo insegnò che il Sole era quello che s'aggirava intorno alla Terra. Fù credutal ciecamente la sua Dottrina e seguita fino alla metà del secolo 16, in cui Copernico Canonico di Popolonia richiamò l'opinione di Talete, e seppe eziandio chiaramente dimostrarla. Cominciaronom allora tutti li dotti a studiare questo sistema, finché il fiorentino Galileo Galilei lo ridusse a una evidenza incontrastabile. Ciò nulla ostante accusato egli di Eresia perché impugnasse quel passo di scrittura: terra in ęternum stabit fù condotto in prigione, donde non sarebbe uscito senza una solenne ritrattazione nello scrivere la quale andava ripetendo, e pur la terra và. Questi due diversi e frà loro contrarj sistemi furono chiamati poscia il primo Tolemaico, il secondo Copernicano: secondo questo ultimo il Sole, e i Pianeti gli si aggirano d'attorno. Ogni Pianetan hà i suoi Satelliti ossia corpi che lo circondano e gli si aggirano intorno. La Terra ha due moti, l'uno diurno intorno a se stessa, l'altro annuo cioè di 365 giorni circa intorno al Sole. Nelle Cometeo non si è ancora potuto scorgere un moto stabile. Le stellep così dette fisse occupano quella parte del Cielo ch'è  più superiore e che chiamasi firmamento. Attestaq Della Land d'averne numerate cento milioni dopo de' quali si è stancato e desistette dall'impresa. Le costellazionir non sono altro che gruppi di stelle le quali presero il nome della diversa figura che sembrano formare somigliante a qualche oggetto terreno. Mondo terrestres appellasi communemente Regno di Natura, il quale dividesi in Animale, Vegetabile, e Fossile. Animalit diconsi tutti que' corpi che hanno senso e vita. Vegetabili quelli che hanno vita semplicemente, i Fossili quelli che non hanno né senso, ne vita. Alla prima classe si riferiscono l'Uomo, e le altre bestie d'ogni sorta: alla seconda tutte le produzioni della terra; alla terza i sassi, le miniere etc. etc. Frà gli Animali altri vivono sulla terra, e trà le selve e chiamansi terrestri, altri guizzano nell'acqua, e chiamansi marittimi; altri volano per l'aria e diconsi volatili. Tutti però sono ovivipari nati cioè direttamente da madre viva, altri ovipari cioè nati da un uovo. Sotto la classe degli ovipari si riducono generalmente la maggior parte de' volatili, de' maritimi e degli insetti (I). La classe degli insetti è forse la più ammirabile frà tutti gli altri animali, sì per la loro costruzione, come anche per la loro industria e proprietà.

 

(I)Così chiamati dalla parola latina inseco che significa tagliare, perché hanno la loro vita come tagliata e divisa in molte parti, altri per mezzo di anelli, altri di squame e di nodi...

 

Lezione prima. Epoca prima.

Dalla Creazione del Mondo, sino ad Abramo.

Che l'Universo tutto uscito sia immediatamente dalle mani dell'Ente Supremo, e non formato dal concorso fortuito de' primi corpi, come pazzamente sognarono alcuni ciechi Filosofi ch'hanno impreso di spiegar tutto senza nulla osservare chiaro, lo ci dice la Santa Scrittura , e luogo quindi non avvi a dubitare. Benché però il Sommo Facitore uopo non avesse che di un solo momento alla Creazione del Cielo, e della Terra, pure volle impiegarvi sei giorni per dimostrare ch'egli non opra né per necessità, né per impeto cieco, ma che è padrone delle proprie azioni, delle quali unica regola, è la sua volontà. Come ebbe creata ogni cosa, fece l’uomo ad imagine sua, a cui diede il nome di Adamo. Gli diede poi per compagna Eva onde per mezzo della concordia di questo matrimonio il genere umano avesse a moltiplicarsi. Ma per fare Iddio conoscere a questi nostri progenitori ch’Egli n’era il Padrone, diede loro un precetto, precetto ch’essi per loro danno, e per nostra disavventura trasgredirono. Allora fù che in loro castigo alle più pure delizie successero le maggiori miserie. Questo fù il primo anno del Mondo, e secondo i migliori Cronologi il 4004 avanti la nascita di Gesù Cristo. In questou nacque Caino, e l’anno susseguente Abele. Quegli capo de’ malvagi, questi modello d’ogni virtù. Caino diedesi all’agricoltura, Abele fù Pastore. Offrirono entrambi a Dio le loro primizie, ma l’oblazione di Abele fù meglio accetta, come quella ch’era accompagnata da più sincera pietà, onde Caino per invidia, cagione funesta di colpe, uccise l’innocente fratello, e insin da quel punto cominciò la virtù ad essere perseguitata dal vizio. Per tal delittov Caino fù dannato ad errar sulla terra, il qualew avendo molti figliuoli fabbricò una Città che fùla prima ad udirsi nel Mondo, e fù chiamata col nome di Enoc suo primogenito. I discendenti di Caino inventarono i musicali istrumenti, ed il modo di lavorare i metalli. Intanto Adamo ebbe un figlio chiamato Seth, che fù Padre di numerosa e santa posterità. Ma il Mondox a poco a poco depravassi, onde Iddio stabilì di distruggere gli Uomini con un universale Diluvio. Chiamò Noè che solo era trovato giusto, e gli comandòy di costruire un’arca, e di rinchiudersi dentro colla sua Famiglia, e con alcuni paja d’animali di tutte le spezie. Egli obbedì e dentro si chiuse nell’Arca, in cui impiegò cent’anni di lavoro, colla moglie, coi trè figli, Sem, Cam, Iafhet, e le loro mogli oltre a sopradetti animali. Piobbe per 40 giorni continui, e le acque coprirono la faccia della Terra per un anno intero. Quindi Noè uscì dall’arca ed allora soltanto ebbero permissione gli uomini di cibarsi delle carni degli animali. Senonchè moltiplicassi ben presto la prosapia de’ figliuoli di Noè, onde pensarono di dividersi frà di loro la terra. Per la qual cosaz a Sem toccò l’Oriente donde ebbe origine il Popolo d’Israele, a Cam l’Africa, donde vennero i Cananei, i Filistei, gli Egizij, e gli antichi popoli dell’Africa, a Iafet il Settentrione, l’Europa e l’Asia Occidentale. Ma innanziaa chè gli uomini si separassero frà di loro fabbricarono una Città sulle rive dell’Eufrate, cioè Babilonia prima meraviglia del Mondo. Indi divisarono di erigere come monumento di lor possanza una Torre sino al Cielo, ma Iddio ne interruppe il lavoro confondendo mirabilmente le lor lingue. Ma quali e quante furono allora queste lingue che Iddio volle inspirare agli uomini? Quanto al numero i più accreditati le ragguagliano col numero delle famiglie ch’erano 72, quali poi esse fossero Iddio vel dica per me. Certo è che d'allora in poi, queste famiglie quasi più non si conobbero; tanta trovasi relazione fra il linguaggio e la mente? Divise che furono frà loro queste trè numerose colonie null'altro Governo conobbero, che quello che dai Scrittori chiamasi Patriarcale. Il Padrebb, era il Signore de' suoi figliuoli; il più vecchio decideva le differenze de' più giovani. Nembrotcc tanto famoso presso gli storici sotto il nome di Bello introdusse il Governo Monarchico fondando l'Impero Assiro, o sia Babilonese, che durò per parecchi Secoli. Egli colla forza, disperse e soggiogò molte bellicose Nazioni, e dopo morte fù dai suoi Sudditi onorato qual Dio, e chiamato poi dai Gentili Saturno. Ed eccodd l'origine delle conquiste, e del Governo Monarchico, ed ecco nell'Asia il principio dell'Idolatria. A luiee successe Nino suo figliuolo che scorse tutta l'Asia accompagnato continuamente dalla vittoria. Egli fabbricò la città di Ninive, e preseff a moglie Semiramide, Regina sì nominata per la vastità de' suoi disegni, e per le sue dissolutezze. Circa a questi tempigg furono fondati molti altri Imperj. L'Egiziano nell'Africa da Menecrate figlio di Cam, e il Sicionese nella Grecia da Egialeo discendente da Iafet. Semiramidehh portò le sue conquiste nella Media, nell'Egitto, e nella Libia, e penetrò sin nell'India. L'aver terminata la Città di Babilonia, e l'averii fatto deviare il corso al fiume Eufrate, mostrano un genio nato per regolare il Mondo. Ma essajj poi fù troppo crudele, onde venne uccisa da Ninia suo Figlio. Questi ebbe i vizj e non le virtù di sua Madre. Dopo questo Principe per 800 anni nulla avvi di memorabile nella Storia degli Assiri sino al Regno del volutuoso Sardanapalokk dove ebbe fine la monarchia degli Assirii. I Babilonesill che sono indistintamente chiamati anche Assirii vengono comunemente riputati i primi Astronomi malgrado la pretensione degli Egiziani. Essi adorarono gli Astri come Dei, coltivarono l'arti ed amavano il lusso. Indimm le Donne vivevano famigliarmente cogli uomini.

 

Lezione II. Epoca II.

Da Abramo fino a Mosè.

L'Egittonn era una delle più feconde ed amene terre che allora vi fossero. Il Nilo che due volte inaffiava, e tuttora inaffia le campagne soggette ed una catena di montagne poste a dirimpetto di questo fiume lo dividono dall'altre Provincie. L'Egitto si divide in trè classi, l'Egitto alto, medio, e basso. La capitale dell'alto era Tebe, del Medio Memfi, del basso Eliopoli. Le favole che dell'Egitto si raccontano sono note abbastanza. Adoravano gli Egiziani il Sole e la Luna sotto il nome di Osiride ed Iside, e dopo di loro tutti gli Astri, ed un Toro ch'era chiamato Api. Era vietato l'uccidere qualunque sorta d'animali che riputavano come altrettanti Numi. Questa era tutta invenzione de' Sacerdoti, i quali spargevano nelle menti del Popolo tanta superstizione, onde acquistarsi maggior credenza, e comandare così non solo a tutte le classi del Popolo, ma eziandio al Re medesimo. I mestieri più vili ed abietti, erano l'occupazione degli uomini come quello di filare etc. etc. mentre alle Donne generalmente era commessa la cura e l'amministrazione dei domestici affari. Odiavano tutti i forestieri come nemici, come pure ogni sorta d'innovazioni. Eranvi non pertanto apresso di loro delle savie leggi e prudenti: Il Regno e la corona erano ereditarie. Ogni giorno il Re udiva dal Sommo Sacerdote i propri doveri. Dopo morte si faceva a tutti senza alcuna distinzione, un severo processo della lor vita per giudicare se fossero degni di sepoltura. Il Tribunale di Giustizia era composto di trenta Giudici dieci per Metropoli, la lor sede però ordinaria era Tebe. Eravi la pena di morte per gli omicidj non solo, ma eziandio per quegli oziosi, che non avessero reso esatto conto dell'annuale loro lavoro. I figli dovevan necessariamente esercitar il mestiere del Padre, e si vedevano così sacrificati nell'arti più […] tanti sublimi e perspicaci ingegni. Riprovabile era pure la legge che divideva le campagne tutte frà il Re, i Sacerdoti, ed i Soldati. Deve molto agli Egiziani i suoi progressi l’Astronomia, e la Geometria , e la Fisica , che in mezzo a tante superstiziose massime ivi fiorivano. Celebre pur anco si rese l’Egitto per l’invenzione di molte arti come l’Agricoltura, la Scoltura. Dovunque la fama risuonò delle Mumie, delle Piramidi, degli Obelischi, e del celebre Labirinto, il quale aveva venti ale, ciascheduna delle quali conteneva tremilla[1] sale. La superstizione si fù quella che fece loro coltivare l’Astronomia, e conseguentemente la Geometria dietro alla quale poi vennero l’Architetura, e l’altre arti come pure la Fisica. Essi inventarono l’aratro e furono gl’inventori de’ Geroglifici. Ma ripigliando il filo della nostra Storia Menete fù il primo fondatore della Monarchia d’Egitto. Da Menete sino a Sesostri tutto è incerto. Si sà solamente che in questo frattempo gli Arabi Pastori s’impadronirono dell’Egitto e che fù eretto il Sepolcro di Osimandia Re pur d’Egitto nel quale fù chiusa gran parte de’ libri Geroglifici ed è la prima Biblioteca di cui si parli nella Storia. Salitaoo che fù al trono Sesostri sconfisse affatto gli Arabi, e li confinò in un angolo del loro paese. Rivolse poi le sue conquiste nell’Asia, nell’Indie, e persin nell’Europa e dopo sì strepitose conquiste ritornossene in Egitto dove rese immortale il suo nome con magnifiche fabbriche, edifizj, ed altre opere grandiose, che trovarono l’ammirazione di tutti i popoli della Terra. Egli fù il primo che fece delineare su d’una carta i paesi da se conquistati, e diede perciò principio alla scienza di Geografia. Sotto il suo Regnopp l’Egitto fù diviso in 36 Province. Dopo l’Impero di Sesostri decadette di molto.

Quattrocento venti sei anni dopo il diluvio nacque in una Città presso Babilonia il Grande Abramo per ristabilire sulla terra il culto del vero Dio. Egli con solo trecento e dicia Otto della sua Famiglia sconfisse i Persiani che si opponevano ai suoi santi disegni. E fù tanto obbediente ai cenni del Signore ch’era pronto a sacrificare l’unigenito suo Figliuolo Isacco se Dio non disponeva altrimenti. Isacco ebbe per figli Esau e Giacobbe; Innalzato dopo tante e sì dolorose vicende al grado sublime di Segretario venne[2], e luogotenente del Re Giuseppe Figlio di Giacobbe.

 

Epoca III.
Lezione III.

Morto Giuseppe a difensor degli Israeliti, Faraone ossia Amenostri nipote di Sesostri fece un crudel Decreto con cui comandava alle Levatrici di dover esse uccidere o gettar nel Nilo tutti i maschi nati da Donne Ebree. Nacque Mosè e quindi fù tosto gettato nel Nilo avvolto in un Cestello. L’onda non lo sommerse, ma anzi mentre si ritirava lo lasciò nell’arena. A caso la figlia di Faraone lo vidde, impietosita lo accolse, e lo fè secretamente educare nella sua corte. Si ingrandiva pieno di doti mostrando in certa guisa qual dovea essere un giorno. Ma l’odio dei crudeli Egiziani lo perseguita, ed è quindi costretto a ritirarsi a Madian vicino al Mar Rossoqq dove Dio gli apparve qual fuoco ardente, e gli comandò di andare in Egitto per trarre di schiavitù i suoi Fratelli. Ubbidiente vi andò Mosè, ma vi ricusò il perfido Faraone. Iddio gli mandò que’ replicati castighi; la tempesta, le rane, le tenebre, le mosche, la mutazione di acqua in sangue, l’uccisione finalmente di tutti i primogeniti. Atterito da tali castighi vi acconsentì l’ostinato Faraone ma pentito dopo si mise ad inseguirli. Gli Israeliti passarono il mar rosso a piedi asciutti; Faraone con tutto il suo esercito vi restò sommerso. Liberati gli Ebrei dalla crudele Tirannia di Faraone caminarono per il deserto per lo spazio di quarant’anni. Finalmente arrivarono al Monte Sinai ove Dio diede la legge scritta a Mosè. Questo è il tempo in cui s’incomincia a parlare della Grecia, ma favolosamente. Ma prima di far ciò sarà molto utile di dar un idea degli altri Popoli, Cinesi, Fenici, Indiani, Sciti, Celti, Medi, Persiani, Ebrei, il che faremo con la maggior brevità.

 Chinesi.

Che i costumi dei Chinesi abbino una qualche somiglianza con quelli degli Egiziani, ella è una chimerica falsità. A partito però s'inganna il Signor di Guignes e con lui l'abbate Millot che ammettono una tale somiglianza. Il fatto lo dimostra. Il Governo Chinese fù in tutti i tempi affatto dispotico, e l'antico Egiziano, Monarchico perfettamente. I Chinesirr ammettevano due anime, massima eresia, nella quale non caddero le buone menti degli Egiziani. Questi non ebber mai la pratica siccome i Chinesi, ne di storpiar le Zitelle, ne di uccidere o di esporre i bambini che loro non piacevano. Inaudita in Egitto fù la barbara tortura praticata nella China. I Chinesi si servivano di moneta, gli Egiziani nò. I Chinesi consultano ed adorano la testuggine animale che non fù mai sacro presso gli Egiziani, anzi questi venneravano tutti gli altri animali fuorchè la testuggine. Da ciò e da altre cose che lascio per brevità chiaramente si può conoscere quale fosse la dissomiglianza de' Chinesi cogli Egiziani. I Chinesi inoltre avevano nella Scrittura ottanta mille caratteri, da ciò si può intendere che difficile era il progredire nelle scienze. Nondimeno ebbero il rinomato Confuccio il più ragguardevol Filosofo che mai esistesse al mondo, che lasciò sane massime ed ottimi precetti intorno alla Morale. Questo Filosofo nacque 550 anni incirca avanti la nascita di Gesù Cristo.

 Fenici.

I Fenici ossia Cananei furono abitatori di quel Paese che ora si chiama Terra Santa. Coltivarono ottimamente la navigazione perché la Terra infruttuosa, il mar vicino, ed il libano che in gran copia  loro somministrava il legname con cui costruire le navi davano loro l'opportunità di mettersi in mare. Per il comercio necessaria loro si rendeva la moneta mettallica. L'Astronomia, la Geometria , la Meccanica , la Geografia furono da essi coltivate a ragion della Navigazione. In gran pregio è la persona dei Fenici. Viene da alcuni attribuita ai Fenici l'invenzione del carattere Alfabetico. Sidone fù la loro capitale, poi fù Tiro.

 Indiani.

Gli Indiani posti verso il Gange sono una delle più colte Nazioni. La Metempsicosi era uno dei punti fondamentali della loro dottrina. Persuasi che l'anime umane trasmigrassero nel corpo degli animali, non ne mangiavano egli no alcuna spezie di carne. Gli Indiani erano divisi in Sette classi. Una ce n'era dei Sopraintendenti destinata a render conto al Principe della condotta degli altri. Quella dei lavoratori godeva una stima proporzionata all'importanza dell'agricoltura. I Bracmani rispettati al pari dei Sacerdoti dell'Egitto, esenti dai tributi, consultati alla Corte, dominatori sull'animo dei Popoli si applicavano all'Astrologia, facevano i Profetti, erano Teologi, e Filosofi. Essi esponevano il corpo loro alla pruova d'ogni sorta di patimenti, disprezzavano quelli che non muojono che d'infermità, e di vecchiaja, gettavansi ad arder vivi sulle fiamme, o si immergevano un ferro nel Petto dimostrando che la Morte non aveva alcun potere sopra di essi. Dopo la morte di un uomo una delle sue mogli, poiché era permessa la poligamia, aveva diritto di farsi ardere viva sopra il suo rogo. Elle no trà se contendevano tal volta per questa prerogativa, e i Bracmanni a cio l'esortavano, siccome ad un'opera sommamente meritoria. Di che non sono capaci fantasie accese da un delirio superstizioso? Viene a loro attribuita l'invenzione degli Scacchi, e quella dei nomeri Arabi.

 Sciti, e Celti.

Gli Sciti, oggi Parti, ed i Celti antichi abitatori delle Gallie erano popoli erranti che non vivevano che della loro greggia di rubarie. I Celti furono anche chiamati Gomeriti siccome discendenti da Gomer nipote di Noè. Al dir di Giustino gli Sciti avevano costumi e virtù degne d’esser proposte per modelli. Ma s’egli no totalmente ignoravano l’agricoltura da cui trae origine la vita civile, s’essi erravano vivendo di furti, di rubarie, s’egli no faceansi un delitto di bere nei errare di coloro de’ quali versato avevano il Sangue, le vittime umane immolavano ai loro Numi, certamente meritavano più orrore che fama, né io so in che consistan queste virtù. Ciò vuol dire che gli storici sono più pronti a credere, che ad investigare la verità.

 Medj, e Persiani.

Queste due Nazioni esser debbono riunite insieme, perché formavano un solo Impero celebratissimo sotto Ciro, prima del quale ogni cosa è oscura ed incerta. I Medj scossero il giogo, ed elessero a loro Re Dejocette che acchetò i tumulti e l’ordine ristabilì col mezzo delle Leggi, e della giustizia. Ma gonfio della sua grandezza, divenne un despota crudele. Sinché i Persiani furono divisi dai Medj, quelli diedero un ottima educazione ai loro Principi, e questi la commisero alle Donne. Ambedue ammettevano la Poligamia non solo, ma incestuosi matrimoni colle lor proprie figlie, colle proprie lor Madri, vantandosi di avere una numerosa figliolanza, pel sostentamento della quale costretti erano d’esercitarsi nell’agricoltura. Abbiamo prove certe che riconoscevano l’Unità di Dio, e che a lui direttamente riferivasi il loro culto. Il Sadder antico libro sacro Persiano racchiude idee sublimi congiunte a regole eccellenti di Morale. Avevano i loro Magi che conducevano una vita austera, che della lor scienza facevano altrettanti misterj, e che infine comandavano ai medesimi loro Rè.

 Ebrei.

Gli Ebreiss non formarono un colpo di Nazione e non ebbero un saldo stabilimento, se non lungo tempo dopo i popoli de’ quali noi parliamo. Avevano un governo Teocratico diretto dagli ordini immediati dell’Ente Supremo. Gli Ebrei mai sempre oscuri, confinati in un picciolo angolo della Terra, schiavi, oggetti del dispregio e dell’avversione de’ loro vicini erano una Nazione rozza, barbara, superstiziosa, infedele al vero Dio che ricolmatala delle sue grazie. Perciò siccome il timor di Dio non reprime sempre le passioni, eranvi tremende minaccie, e pene rigorose contro i trasgressori. Ogni sette anni ritornava loro l’anno sabbatico. Allora sospesi erano i lavori dell’agricoltura, schiavi, e debiti rimettevansi agli Israeliti. Lo stesso accadeva nel giubileo, il quale celebratasi di cinquanta in cinquant’anni. I Sacerdoti vivevano di decime e godevano una somma autorità. Il Sommo Pontefice una estrema autorità sino nelle cause Civili. Essi riconoscevano Iddio come loro immediato Sovrano, e però colla sublimità degli Inni più grandiosi celebravano le sue lodi. Quindi da essi la Poesia ebbe la sua origine.

 Lezione IV. Segue la medesima epoca.

De Greci.

L’antichitàtt dei Greci è riconosciuta generalmente. Erano da principio veri selvaggi che non avevano quasi nulla d’umano, né ragione, né società, né sentimenti. Vivevano infatti a guisa di bestie feroci. I famosiuu Titani conquistarono la Tracia , la Grecia , l'Italia, la Gallia , e la Spagna , e vi diffusero ovunque le prime nozioni del cuor religioso; quindi in seguito adorati vennero come Dei. Indivv per le continue discordie in breve si distrussero frà di loro. Restò il solo Inaco che ebbe due figli Foraneo, ed Egialeo, il primo de' quali fondò Argo, il secondo come abbiam detto fondò il Regno di Sicione. Varie fisiche rivoluzioni, diluvj, tremuoti ritardarono di molto in Grecia il fermo stabillimento della Società e della cultura dei costumi. Sotto Ogige Attico andò sommersa nell'acqua. Quindiww la Grecia ricadde di nuovo nella primiera sua barbarie, e vi restò involta per due secoli. La Grecia non poteasi di leggieri incivilirsi perché non potea conversare con altri Popoli a cagione delle gran valli e montagne che la circondavano. Finalmentexx Cecrope Egiziano approdò nell'Attica sposò la figlia del Re Attia e gli succedette al Trono. Fondò la Città d'Attene nota dapprima sotto il nome di Cecropia. Alcune leggi furono da lui stabiliteed ei eresse Tribunali: l'Areopago destinato a punire gli Omicidj è il più famoso monumento de' Cecropi. I Giudici quivi proferivansi all'oscuro senza che lecito fosse il prestar orecchio alla Sapienza. Una semplice esposizione del fatto l'animo determinava dei Giudici. L'Illustreyy Cecrope morì dopo 50 anni di Regno e gli successe Eraneo Atteniese. Anfizione scacciò Eraneo, mentre un altro Anfizione regnava alle Termopile. Questi due Anfizioni compresero che nell'unione loro soltanto aver potevano forza e siccurezza. Dodici Cittàzz si confederarono per l'interesse loro commune. I loro Deputati reccar si dovevano alle Termopile due volte all'anno. Eglino formarono il Consiglio degli Anfizioni sì celebre in progresso. Al Consiglio era spezialmente raccomandata la difesa del Tempio di Delfo. Ivi i Greci accorrevano da tutte le parti a consultar l'Oracolo d'Apollo. A piè del monte Parnaso eravi una vasta pianura, da cui esalavano atri vapori sulfurei. Una donna scaltra ed alcuni uomini per ingannare il Popolo a lor profitto si misero dentro a quell'apertura. Eccoaaa l'origine della Pitia profetessa, e degli oracoli di Apollo. L'Oracolo di Didone ebbe una somigliante origine. Sottobbb il Regno di Anfizione successe in Tessaglia il Diluvio di Deucalione che trasse il nome Di Re. Durante il medesimo Regno, Cadmo Fenicio popolò Tebe, fece conoscere l'arte di coltivare le viti, l'arte di fondere i metalli, e di lavorarli, per ultimo insegnò la scrittura Alfabettica seme prezioso delle più vaste cognizioni. L'Egizio Danao Re d'Argo l'Agricoltura v'introdusse e le arti d'Egitto. A quest'Epoca gli Ebrei arrivarono al monte Sinai dove Dio frà mezzo i tuoni, e lampi diede scolpiti in due tavole i comandamenti a Mosè. Da quì nascono le trè grandi Epoche: Legge di Natura, dalla Creazione del Mondo sino a Mosè; Legge scritta da Mosè sino a Gesù Cristo; Legge di Grazia da Gesù Cristo sino alla fine del Mondo.

 Lezione V.

dalla Legge scritta sino all'introdotta podestà dei Re Ebrei.

Da Cadmo alla guerra di Troia vi sono 200 anni d'intervallo. In questo tempo alla Storia non v'è altro che oscurità. L'Egizianoccc Erecteo portò in Attene il benefico grano, che poi venne eletto Re dagli Atteniesi. Lasciar dobbiamo ai Poeti il racconto della guerra di Tebe, della spedizione degli Argonauti, e dell'assedio di Troia. I fatti storici sono per così dire sommersi nelle favole, ma cosa indegna sarebbe di non farne alcun cenno. La guerra di Tebe in cui sette Re fecero insieme alleanza contro Eteocle, è un terribile monumento dell'odio fraterno. Due Fratelli si contendono la corona e vanno a terminare con l'uccidersi l'un l'altro dopo avere di sangue innondata la lor Patria. La distruzione della Città è il frutto della loro contesa. Benché la giustizia di Eteocle sembrasse giustificar Polinice, tutti gli antichi hanno giudicato Polinice indegno di Sepoltura, perché avevagli nella sua Patria acceso il fuoco della Guerra. Da ciò il Poeta Stazio trasse il suo Poema. I Tebani finalmente dopo tante rovine si eressero in Repubblica. La spedizione degli Argonauti nella Colchide intorno a cui sonosi fatte mille congetture fù un impresa tanto più audace, quanto meno pressidj avevano i Greci per la navigazione. Ognuno sa quello che della spedizione degli Argonauti nella Colchide favoleggiavano i Poeti, né quì è luogo di menzionare il vello d'oro. Accenneremo bensì alcune delle più pregiabili storiche congetture. Vuolsi adunque che il vello d'oro fosse o il segreto di tigner lane in color di porpora, o l'oro che trovavasi in copia mescolato coll'arena del Fasi, o più verisimilmente le preziose merci che nella Colchide si trasportassero dall'Indie. Cinquanta e più furono i Navigatori compagni di Giasone frà i quali i più celebri furono Ercole, Castore, Polluce, Orfeo. L'Argonautaddd Ercole istituisce i giuochi Olimpici i più celebri di tutti che facevansi nel Peloponneso. Furono essi ristabiliti l'anno 884 avanti l'era nostra, e sin d'allora venivano celebrati ogni quattro anni. Le Olimpiadi ossia l'intervallo di quattro anni da una di tali feste all'altra seguivano l'ordine cronologico dei Fatti. La cagioneeee o il pretesto della guerra, e dell'eccidio di Troia fù il rapimento di Elena sposa di Menelao Re di Lacedemone Fratello di Agamennone eseguito da Paride Figio di Priamo Re di Troia. Tutta la Grecia unisce le sue forze per vindicare una tale ingiuria. Le ricchezze di Priamo, la grandezza di Troia non valsero a trionfar di questa lega. Troia finalmente dopo un lungo assedio di dieci anni fù presa ed abbattuta sino da fondamenti. L'espugnazione di questa Città successe nell'anno 184 avanti Gesù Cristo. Avolo e prozio di Menelao furono Atreo e Tieste. Quelli che si distinguevano frà gli altri in valore e nell'imprese grandiose venivano chiamati Semidei, e tal nome si appropriavano tutti tutti coloro che vantar potevano d'esser d'origine di questi Eroi. La spedizione di Troia sì gloriosa ai Greci fù loro egualmente dannosa. Circa ottant'anni dopo si protrarono ancora delle funeste conseguenze. Ercolefff fondatore di Micene, malgrado le preclare sue gesta, era stato escluso dalla corona di Micene, e gli Eraclidi suoi discendenti eransi veduti costretti ad abbandonar la Grecia dove l'odio li perseguitava. Eglino vi rientrarono armati allorché la loro patria lacerata ed abbattuta, esser dovea necessariamente la preda del più forte. Anco Sparta, e Micene furono soggiogate il terrore si diffuse per ogni lato. Allora molte colonie passarono il mare, e si stabilirono nell'isole sulle coste dell'Asia Minore; le più celebri sono quelle degli Ionj, degli Eolj,e dei Dorj. Furonoggg poi creati Re in Micene Tesifonte, in Argo Messene, in Isparta i figli di Aristodemo. Circa questo tempo Minosse Re di Creta fù uno dei più saggi Legislatori. Per la sapienza delle sue leggi i Poeti l'hanno collocato Giudice nell'Inferno. Codro fù l'ultimo Rè degli Atteniesi si eressero in Republica e per loro primo Magistrato si elessero prima un Arconte,e poi due, che durarono da principio in vita, indi per un sol anno. Onorarono di tal dignità Medone figlio di Codro defonto lor Re. Da qui principia la Republica di Attene. Frattantohhh gli Ebrei si fabbricarono secondo l'istruzioni di Dio date a Mosè il grandioso e magnifico tabernacolo. La tribùiii di Levi fù prescielta pei sacri ministerj, ed il primo Sommo loro Pontefice fù Aronne della tribù di Levi. Le continue mormorazioni di quel popolo tanto da Dio beneficato, ed altrettanto ingrato, furono cagione che Dio lo condannasse ad errar per quarant'anni nel deserto prima d'entrare nella terra promessa. Mosè medesimo non vi pervenne. E questo Patriarca dopo d'aver fatto numerosi prodigj se ne morì. A luijjj successe quel prode Guerriero il quale fece passare gli Ebrei il Giordano a piedi asciutti, quello che in una battaglia contro Cinque Re fermò il Sole con la sua voce onde tempo gli sopravanzasse onde totalmente esterminarlie terminò la sua gloriosa carriera con una serie non interrotta di prodigj, e di memorabili azioni. Incomincia dopo di lui il tempo detto dei Giudici, nel quale il Popolo Ebreo ebbe sempre un capo che lo dirigeva. Frà qualikkk fuvvi anche una Donna chiamata Debora, la quale non ostante che donna si fosse per reggitrice e Giudice fù scelta del Popolo Ebreo. Essa sconfisse Sisara potente nemico degli Ebrei ed un altra Donna chiamata Iaele uccise di sua propria mano questo fuggitivo Generale. Gedeone è noto pel suo velo misterioso e per la miracolosa sua vittoria. Ieftelll per il sacrifizio di sua figlia da cui certamente appresso i profani venne il favoloso sacrifizio di Ifigenia figliuola d'Agamennone. Non v'èmmm cui nota non sia la prodigiosa forza e le incredibili imprese di Sansone come pure la sua caduta, e la gloriosa sua morte. Elinnn, e Samuele gli ultimi Giudici furono del popolo Ebreo. Il primo fù da Dio punito pei delitti de' suoi figliuoli, il secondo fù il mediatore appresso il medesimo Dio per l'enormità de' peccati del popolo Ebreo.

 Ms. 1921 cc. 67-71

 Lezione 18.

Scienze della Grecia.

La Grecaooo Filosofia da bel principio non ebbe altro oggetto che lo studio della Religione, e dei doveri e fece assai lenti i suoi progressi. Essa infatti come osserva il grande Raÿnalt formò l’ultimo secolo delle Greche Repubbliche. Pittagora e Taleteppp furono i primi Filosofi Greci di vero nome, i quali fondarono il primo la setta Ionica, il secondo l’Italica. Pittagora che fiorì 570 anni incirca avanti Gesù Cristo dopo avere viaggiato assai per attingere cognizioni opportune tornossene in Samo sua Patria e quindi passò in quella parte d’Italia che magna Grecia da noi s’appella duove fondò la sua scuola. Egli viveva in comune co’ suoi discepoli i cui beni erano particolarmente in comune. La sua Metafisica onninamente fondata sull’immortalità dell’Anima e sull’unità di Dio. Siccome peròqqq a lui mancavano i veri lumi sulle rivelazioni intorno alla vita futura così ammetteva il famosissimo dogma della Metempsicosi. E da poiché le anime degli uomini secondo lui passar potevano nel corpo di un qualche animale così proibiva di uccidere questi, e di mangiarne le carni. Questa setta appoco appoco divenne così potente che s’inframmise anche negli affari di governo. Ma furono ben presto i Pitagorici perseguitati ed ebbero mestieri di ritornarsi in Egitto. Allora fù che per timore che gisse la loro dottrina smarrita cominciarono a scrivere ma assai oscuramente. I Pitagorici principali furono Empedocle, Timeo ed Archita. Il Millot l‘Itardion ed alcuni altri esaltano la profonda sapienza di Pitagora a tutto il Cielo; il Condillac, ed il Raqnalt il considerano un ambizioso entusiasta. Oh quanto è malagevole serbare ne’ proprj giudizj un qual moderazione? Taleterrr qualche tempo avanti Pittagora istituì la setta Ionica. Anche egli viaggiò come Pittagora, e se non altro diede a suoi concittadini degli ottimi precetti di morale. Talete insegnava che l’acqua è il primo elemento d’ogni cosa, collocava la terra nel centro del Mondo, inventò la sfera in cui insegnò i movimenti celesti a suo modo e seppe che la luna ha la sua luce da Sole. Anassimandrosss suo discepolo fù il primo de’ Greci che delineò Carte Geografiche e formò orologi solari. Anassimene, Anassagora, Archelao furono di questa setta. Le due sette Iliaca e Ionica si divisero poi in tante altre. Dirovvi qualche cosa alla sfuggita, e perché credo che ne siate informati come studiosi della Filosofia e perché potrete leggere a vostro bell’aggio ogni storia della Filosofia di Agatopisto, Comagiono, libro che merita esser letto e riletto per ogni ragione, o almeno la breve Istoria che premette il Padre Francesco Soave alle sue Filosofiche istituzioni. Senofanettt che fiorì dopo Pittagora fù autore della setta Eliatica, così chiamata perché fù debitrice della propria celebrità a Parmenide a Zenone, a Leusippo tutti e tre della città di Elea. La dottrina di questi Filosofi era oscura simbolica, ed anzi per lo più impercitibile. Democrito fù di questa Setta, non così Eraclito che sosteneva i principj suoi particolari i quali però non erano niente meno assurdi. Socrateuuu istitutore della setta Socratica il più dotto e virtuoso frà i Greci fù discepolo di Anassagora. Egli si fece beffa delle vane dottrine de’ Soffisti e collocò la vera scienza nel conoscere se stesso per divenire migliore. La virtù, e la morale erano lo scopo de’ suoi studj. Egi insegnava con amore, con coscienza e con tasto, e cercava sopratutto d’esser preciso. In somma egli aveva tutte le doti d’un grande Filosofo, anzi fù il più sapiente e il più bravo di tutti i Filosofi, e gli Atteniesi come vedeste altrove il dannarono a morte. Ma alla sua morte pianse tutta la Grecia , e il pianto della Grecia il merito confermò di così inclito uomo. I discepoli di Socrate formarono diverse Sette ma deviarono dalla purità della di lui dottrina. La più famosavvv fù quella de’ Cinici così chiamati dal luogo della loro scuola. Essi portarono all’eccesso la morale di Socrate non intendendo che anche la virtù reccata all’eccesso degenerava in vitzio. Pensarono di rinunziare a tutti i commodi della Vita, si nutrivano di cibi i più vili, dormivano in terra, e menavano vanto di non aver bisogno di nulla. In conseguenza disprezzavano le arti, disprezzavano i lor medesimi simili, e a poco, a poco arrivarono a disprezzare la stessa virtù facendo consister la sapienza nel non aver rasone di nulla. Tal Filosofia è dunque insulto all’Umanità. Antistenewww fù il capo di questa setta, Diogene perfezionò il Cinismo, Crate ne seguì l’esempio. Ma null’altraxxx setta fù forse sì celebre quanto la Accademia. Platone ne fù l’istitutore. Egli da bel principio applicato erasi alla Poesia, ma come udì prima Socrate, diedesi tosto agli Filosofici studj. Viaggiò assai per acquistare cognizioni, e finalmente giunto in Atene aprì una scuola chiamata Accademia da un certo Eccademo che n’era stato il Patrone. Trè volte fù chiamato Platone in Sicilia dai due Dionigj tiranni di Siracusa, e trè volte ne fù scacciato, perché l’ambizione dei Tiranni era di avere presso di se degli uomini illustri ma non vogliono però sentire la verità. Platone scrisse cose bellissime, ma frammischiate a villissime chimere, perché i pregiudizj del secolo arrestano anche gli uomini dottati di grande ingegno, e creò un nuovo Mondo intellettuale che benché abbia non poche contradizioni è non di meno un ammirabil sforzo d’immaginazione. Arcesilaoyyy fondò una seconda Accademia, in cui insegnavasi che al Mondo non c’è verità, e finalmente Carneade ne istituì una terza riformando la seconda ed insegnando soltanto che la verità è difficile a rinvenirsi e che puossi quindi questo neggiare su d’ogni argomento. Aristotelezzz Filosofo di vastissimo ingegno fondò la scuola de’ Peripatetici così chiamati perché studiavano passeggiando. Egli scrisse moltissime opere sopra quasi tutte le arti, e le scienze; opere che per la maggior parte esistono tuttora, e la sola oscurità è il difetto che loro puossi rimproverare. Ma oltre essere stato dottissimo fù anche uomo dabbene lo ché forma dei Filosofi la dote principale. Egli fù amico di Filippo il Macedone, e l’eccitò per quanto fù possibile a fare del bene. Stagia sua Patria era distrutta ed alle sue istanze fù riedificata. Fù precettore di Alessandro e questi finché ascoltò i suoi consigli regnò con gloria. Ecco il vero merito d’un Filosofo. Ad Aristoteleaaaa successe Teofrasto. Mentrebbbb Aristitele gettava il fondamento al Peripatecismo, Pirone di Elide formò la setta de’ Scettici, ossia Pironisti. Egli intendeva che le scelte tutte avevano de’ principj falsi, e in ciò non s’ingannava; ma ne traeva quindi una falsa conseguenza che dunque uopo è dubitare di tutto. Questo dubbio universale conduceva a delle assurdità, che cioè non evvi, né vero né falso, né giusto né ingiusto, né onesto né disonesto e che so io? Eppure anche questa setta ebbe i suoi seguaci. Zenonecccc fù padre degli Stoici così detti perché avevano le loro scuole sotto d’un portico. Essi avevano de’ buoni principj, riconoscevano un solo Iddio e riguardavano come bene la sola virtù, e che il dolore non è poi gran male. Montesquieù fa degli Stoici[3] un profusissimo Elogio. Finalmentedddd Epicuro la setta fondò degli Epicurei. Egli collocò la felicità maggiore nel piacere, e dicea che la felicità consiste nell’esecuzione de’ proprj doveri, cioè nella virtù. Difatti non è egli poi vero che noi cerchiamo la virtù pel piacere che à seco? La dottrina di questo Filosofo era sanissima e prova ne è la virtuosissima regolata vita ch’egli menò, e se alcuni ne sono abbusati e chiamar si fecero Epicurei non li dobbiamo confondere coi veri seguaci di questo Filosofo. Ma benché tempo sarebbe di dar fine egli è mestier di dir due parole anche sulle altre scienze della Grecia.

La Geometriaeeee è una nobile ancella della Filosofia, e molti Filosofi non accettavano alcun per discepolo quando in quella non era versato. Essa avezza insensibilmente l’intelletto all’aggiustatezza de’ raziocinj[4]. Euclideffff Alessandrino 300 anni avanti Gesù Cristo perfezionolla, ed insegnansi tuttora i suoi elementi. Archimedegggg fù il Neuton degli Antichi. Nulla dico di questo Matematico ch’è meglio tacerne che dirne poco. Talete introdusse nella Grecia l’Astronomia, ed insegnò il moto del Sole, e della Luna e la cagion degli Ecclissi. Anassimandro, Merone, ed Eudosso fecero non pocche scoperte. Ipparca vien nominato da Plinio il Segretario della Natura.

La Geografiahhhh assai lentamente progredì; nulla di meno le conquiste di Alessandro furono a questa scienza utilissime. Straboneiiii al tempo di Augusto e poscia Tolomeo fecero gran divini progressi.

La Medicinajjj fù lungamente negletta nella Grecia e perché la vita sobria ed attiva valeva assai più di tutti i rimedj. Ipocrite di Cao 460 anni circa fù il primo che la perfezionò mirabilmente. I più semplici rimedj sono secondo lui i più efficaci e credo che la pensi assai bene. Certo è che anche li dottoroni del nostro secolo non isdegnano di consultare le di lui opere.

Anchekkk la Bottanica tanto necessaria per la Medicina fù quasi sconosciuta dagli Antichi. Basta dire che ai tempi di Plinio non riconoscevano che 600 piante. Non dobbiamo però fare le maraviglie; le arti progrediscono in ragion diretta del bisogno che ne abbiamo, ed allora gli uomini erano assai più robusti, e più sani di noi. Del resto chiudiamo la lezione col confessare, che la Grecia fù quasi la culla di tutte le arti e le scienze.

 


a Introduzione agg. a margine.

b Oggetto della Storia agg. a margine.

c De Orat. II.9 agg. a margine.

d Utilità della Storia agg. a margine.

e Metodo da tenersi nello Studio della Storia agg. a margine.

f Prima Norma agg. a margine.

g Seconda Norma agg. a margine.

h Prospetto delle cose intorno alle quali trattener deesi la Storia agg. a margine.

i Prospetto del nostro corso, e confutazione contro Milot agg. a margine.

j Sistemi intorno al moto del Sole e della Terra agg. a margine.

k Tolomeo agg. a margine.

l Copernico agg. a margine.

m Galilei agg. a margine.

n Pianeti agg. a margine.

o Comete agg. a margine.

p Stelle fisse agg. a margine.

q Della Land quante ne contò agg. a margine.

r Costellazioni agg. a margine.

s Mondo terrestre agg. a margine.

t Vario Regno di Natura agg. a margine.

u Anno primo del Mondo, avanti Gesù Cristo 4004 agg. a margine.

v Anni del Mondo 30. Avanti Gesù Cristo 3674 agg. a margine.

w Prima Città agg. a margine.

x Diluvio, e Noè agg. a margine.

y Anni del Mondo 1656. Avanti Gesù Cristo 2346 agg. a margine.

z Divisione della terra frà i Figli di Noè, Sem, Cam e Iafet agg. a margine.

aa Babilonia. Torre di Babele. 1885 del Mondo. Avanti Gesù Cristo 2121. Confusione delle lingue agg. a margine.

bb Governo Patriarcale agg. a margine.

cc Nembrot introdusse il Governo Monarchico nell'anno del Mondo 1884 avanti Gesù Cristo 2120 agg. a margine.

dd Principio dell'Idolatria agg. a margine.

ee Nino, del mondo 1918 di G. C. 280 agg. a margine.

ff Semiramide agg. a margine.

gg Menecrate stabilisce l'Impero Egiziano, nell'Africa, ed Egialeo il Sicionese nella Grecia agg. a margine.

hh Conquiste di Semiramide agg. a margine.

ii Fa deviare il corso all'Eufrate agg. a margine.

jj Ninia uccide sua madre Semiramide agg. a margine.

kk Sardanapalo agg. a margine.

ll Babilonesi primi Astronomi agg. a margine.

mm Costumi, scienze, e Religione de' Babilonesi agg. a margine.

nn Egitto agg. a margine.

ll Tremilla corr. venti.

oo Anni del mondo 2320 avanti Gesù Cristo 1784 agg. a margine.

pp Anni del mondo1921 avanti Gesù Cristo 2800 agg. a margine.

[2] Venne corr. egli venne.

qq Apparizion del Signore agg. a margine.

rr Eresia de' Chinesi agg. a margine.

ss Questa Lezione ha da essere il compimento del Seguente Capo IV agg. a margine.

tt Antichità dei Greci agg. a margine.

uu Titani agg. a margine.

vv Lor distruzione agg. a margine.

ww La Grecia caddette nella primiera sua barbarie agg. a margine.

xx Cecrope incivilisce la Grecia e fonda Attene agg. a margine.

yy Eraneo agg. a margine.

zz Alleanza degli Anfizioni con dodici Città agg. a margine.

aaa Profetessa Pitia agg. a margine.

bbb Diluvio di Deucalione agg. a margine.

ccc Anni del Mondo 2400 avanti Gesù Cristo 1204 agg. a margine.

ddd Giuochi Olimpici Avanti Gesù Cristo 1676 agg. a margine.

eee Elena cagione unica della Guerra Trojana agg. a margine.

fff Ercole scacciato dalla Grecia agg. a margine.

ggg Tesifonte eletto Re agg. a margine.

hhh Fabbrica del Tabernacolo agg. a margine.

iii Aronne Sommo Pontefice agg. a margine.

jjj Giosuè agg. a margine.

kkk Debora Giudice agg. a margine.

lll Iefte agg. a margine.

mmm Sansone agg. a margine.

nnn Eli e Samuele agg. a margine.

ooo Filosofia agg. a margine.

ppp Pittagora e Talete agg. a margine.

qqq Metempsicosi agg. a margine.

rrr Talete agg. a margine.

sss Anassimandro agg. a margine.

ttt Setta Eliatica agg. a margine.

uuu Socrate agg. a margine.

vvv Setta Cinica agg. a margine.

www Antistene Diogene, e Crate agg. a margine.

xxx Accademia. Platone agg. a margine.

yyy Arcesilao e Carneade agg. a margine.

zzz Aristotele agg. a margine.

aaaa Teofrasto agg. a margine.

bbbb Pirone agg. a margine.

cccc Zenone. Stoico agg. a margine.

[3] Stoici corr. Storici.

dddd Epicuro agg. a margine.

eeee Geometria agg. a margine.

[4] Raziocinj corr. raciozinj.

ffff Euclide agg. a margine.

gggg Archimede agg. a margine.

hhhh Geografia agg. a margine.

iiii Strabone e Tolomeo agg. a margine.

jjj Medicina. Ippocrate agg. a margine.

kkk Bottanica agg. a margine.