Celestino Giampaoli, nato a Buja il 5 aprile 1912, ancora giovanissimo ha raggiunto a Roma il fratello Pietro, che già si stava affermando nel campo della medaglistica. Nel 1930, dopo aver vinto la borsa di studio "Marangoni" per la scultura, ha frequentato con ottimi risultati i corsi di pittura alla Scuola d'Arte del Regio Museo Artistico Industriale, le scuole di nudo dell'Accademia di Francia e di San Luca e la Scuola dell'Arte della Medaglia presso la Zecca di Stato.

Ha aggiunto nuove esperienze al suo bagaglio tecnico anche andando a "bottega" da Alberto Girardi, insigne maestro del ferro battuto e dello sbalzo. Dopo aver lavorato insieme ai fratelli Pietro e Vittorio nello studio di Via del Banco di S. Spirito, dal 1936 la sua singolare abitazione e luogo di lavoro è diventata una torre medioevale, alta, quadrata, con merli svettanti, appartenuta alla potente famiglia dei Capocci.

Durante la seconda guerra mondiale, fatto prigioniero sul fronte libico-egiziano, è finito in un campo di concentramento in India, dove ha dato voce ai sentimenti più profondi e sofferti attraverso disegni, tempere e pastelli che suscitano viva commozione. Rientrato in Italia, si è dedicato alla medaglistica in modo quasi esclusivo. Ritrattista sensibile, vigoroso modellatore e di nitida fantasia, l'artista su invito del Vaticano, ha effigiato Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II, è sua l'unica medaglia ufficiale di Papa Luciani.

Molto bella la serie celebrativa di medaglie "Michelangelo e le sue opere", creata in occasione del quarto centenario della morte del grande Maestro. Ha inciso medaglie commemorative e monete anche per il Sovrano Ordine di Malta, per la Giordania, l'Indonesia e gli Emirati Arabi.