I GALLINA A BUJA - Capitolo 1
I GALLINA A BUJA
Tutto ebbe inizio qualche anno fa quando Olinto mi portò un foglio, trovato fra le carte di suo padre, che conteneva la discendenza dei "GALLINA" a partire dalla fine del 1700 fino alla fine del 1800. Su diverse colonne vengono riportati rispettivamente "Cognome", "Nome", "Paternità", "Data di nascita", "Data di matrimonio" e "Data di Morte"; subito pensai e in seguito ne ebbi le prove, che il foglio fosse tratto dagli archivi parrocchiali o comunali. Scorrendolo si deduce che Gallina Andrea, sposato ad Orsola Calligaro, generò un figlio di nome Andrea, che sposò nel 1828, Piemonte Maria Teresa che ebbe sei figli maschi: GioBatta, Valentino, Giuseppe, Giacomo, Enrico, Domenico e due femmine Domenica e Teresa. I figli maschi, eccetto il primo "GioBatta" che non si sposò, vengono poi ripresi uno a uno e ne viene riportata la discendenza. Olinto cominciò poi a raccontare dei nostri avi; ricordi tramandati da suo padre e dai suoi zii, con quella vociona e quelle pause che riescono a coinvolgere chi sta ad ascoltarlo. Ciò che mi colpì, fu la sua incredibile memoria fatta di nomi e date. Nei giorni che seguirono quell'incontro mi resi conto che questa era una "memoria orale" che se non veniva raccolta sarebbe andata definitivamente perduta (anche se auguro a Olinto di vivere 100 anni!). Una memoria storica riguardo la famiglia "Gallina" la possiedono inoltre in modo particolare coloro che hanno abitato nella casa paterna a Sottocolle: Gallina Corinna e Verga Lucia, moglie di Gallina Diego (conosciuto come Fausto des Carjes). Quest'ultimo, nel solaio della casa dove abitarono i primi Gallina, a “SOTTOCOLLE” al civico 189, aveva composto sul muro l'albero genealogico della famiglia, aggiornato fino all'anno del suo matrimonio, aiutato in ciò dai viej, so pari, so nono e Tin (dagli anziani, suo padre e suo zio Agostino) e l'aveva fatto sul muro del solaio perchè diceva: "Sul mûr al reste" (sul muro resta) il terremoto poi ........... . Purtroppo Diego è mancato, e con lui si sono perse molte notizie importanti. I ricordi li citerò come sono stati raccolti, in Friulano (traduzione in italiano cliccando sul testo colorato di Rosso). "Sul mûr dal cjast tirât a fin cu le cjalcine, pa l'altece di un metro e vinc', oltre che l'arbul dai Gallina, ‘e jerin segnâz, an par an, i geis ch’e produsevin i cjamps, al vignive segnât el quartês no sôl pal Plevan di Sant Scjefin ma ancje pal muini di Mont. Parceche Mont ‘e sunave (les cjampanes) par dute Buje, e dopo Fausto al veve fat dai disens "a carboncino", mi visi un Vittorio Emanuele cun dôs maraveoses moschetones".
Desidero precisare fin da ora che i ricordi qui citati sono stati in parte raccolti prima di consultare gli archivi parrocchiali, con in mano il solo foglio che Olinto mi aveva dato. Il solco di questi "ricordi" è corretto anche se diverse sono le inesattezze. Altri ricordi affioreranno raccontando loro quanto ricavato dalla ricerca fatta negli archivi parrocchiali di Santo Stefano.
" El prin Andrea (I) (lo indicherò così d'ora in poi per non confonderlo con suo figlio Andrea (II) (vedi grafico pag.55)) al faseve el secondin a Vignesie (non conosciamo dove), e a Vignesie al à cognossût cheste Nicoloso che dopo al à sposade ", jê ‘e veve atres dôs sûrs". "I Gallina e vegnin de Val di Sole dal Trentin," (Testimonianza comune di Olinto, Corinna e altri). "I vecjos ‘e contavin che di militârs, in tune marce, durant le prime vuere mondiâl, ‘e son passaz pe Val di Sole tal paîs là ch'e jerin origjnaris i Gallina ma cui si vise ormai cemût che si clamave chel paîs”. (Corregge Olinto) "’E je vere, Virginio e Min ‘e son stâz, pocjes ores dopo firmât l’armistizi, cun tune patulie dai prins a jentrâ a Bolzan (Bolzano) (le citât ‘e jere inmò plene di soldâz) e timp dopo ‘e contavin ch’e jerin lâs la che si diseve al jere el pais di origjne, in Val di Sole".
E infatti da una ricerca effettuata nei paesi della Val di Sole (Trento) risulta che a Pellizzano risiede un nucleo consistente di "Gallina".
"Le femine dal prin Gallina ‘e veve un fì a Vendoi che si clamave Dionisio, jê ‘e faseve contrabant di tabàc tra Vignesie e l'Austrie e une volte cjapade ‘e je finide in peresòn a Vignesie, al è lì ch 'e à cognossût Andrea Gallina ch' al faseve el secondin propit in cheste pereson. I vecjos ‘e contavin che jê ‘e jere une tipe unevore scaltre”.
Oltre a confermare che i Gallina provengono dalla Val di Sole (Tn), che Corinna ricordasse di aver più volte sentito dire in famiglia che questa donna avesse un figlio a Vendoglio e ne ricordasse pure il nome “Dionisio”, dopo duecento anni aveva sicuramente dell’incredibile! Il periodo storico in cui il racconto va inquadrato è alquanto movimentato per Venezia, o meglio per la Repubblica Veneta, che proprio in quegli anni cessa di esistere. Bonaparte la cede all'Austria con tutti i suoi territori previo riconoscimento Austriaco della repubblica Cisalpina, (trattato di Campoformido). Ma chi era allora questa Calligaro Orsola (riga due dell'Allegato) sposa a Gallina Andrea (I) ? Qualcosa non chiudeva il cerchio, visto che tutti testimoniavano che il primo Gallina giunto a Buja aveva sposato una Nicoloso (e non una Calligaro Orsola), che faceva la contrabbandiera, e poi c'era un figlio, certo "Dionisio di Vendoglio".
"El prin Gallina vignût a Buje al à cjolt une Nicoloso, si contave ch'e jerin tre sûrs, dôs di lôr vedranes ch'e àn lassât dut ce ch'e vevin a chest Gallina. Les sûrs Nicoloso di famee ‘e vevin di sorenon "CARIE" e le int ‘e diseve al plurâl "Là des (sûrs) CARIES" di chì Andrea lant a stâ lì....... al è normal che dopo ‘e sedin passâz par "Caries", come to nono, (rivolgendosi a me) che lant cuc là dai Moschetins, i eredes dopo ‘i sês passâs par "Moschetin" ancje se origjnariamentri ‘o jeris Caries".
Ma nonostante tutto ciò, non ero convinto. Come mai il foglio così preciso con date di nascita, morte, matrimonio doveva sbagliare proprio nel nome della moglie del primo Gallina, di cui nominava persino il nome dei genitori, Andrea e Pasqua? Un giorno Lucia venne a trovarmi e con un sorriso raggiante mi mise in mano i testamenti che riportavano lasciti e vari atti testamentari delle sorelle Nicoloso (PASQUA, MARIA e DOMENICA) in favore di Andrea. Li aveva trovati in un cassetto, mi disse: "’O savevi di vêju vedûz ains fa, ma ‘o vevi pore ch’e fossin lâz cul taramot". (Sapevo di averli visti anni fà, ma credevo che fossero andati persi nel periodo del terremoto). Le sorprese leggendo i vari atti notarili non mancano dal testamento datato 15 Giugno 1834 viene citato un fratello di Andrea (II) di nome GioBatta.
Andrea (II) aveva dunque un fratello di nome GioBatta, ma questa non è la sola novità, c'è anche una sorella di nome Rosa che nel testamento in data 9 Gennaio 1849 attesta di aver ricevuto dal fratello Andrea ducati 10, quale legittima, che la madre Orsola Calligaro (moglie di Gallina Andrea) lasciava a sua figlia Rosa. Discutemmo a lungo io e Lucia e arrivammo a due conclusioni diverse, che entrambe poi non risultarono vere: mentre Lucia pensava che ci fosse un altro Gallina, prima di quelli riportati nel foglio, che aveva sposato la Nicoloso, era mia convinzione che Andrea si fosse sposato una seconda volta (con Orsola), dopo la morte della prima moglie (Nicoloso). Chiesi a questo punto all'Arciprete Don Bressani il permesso di consultare gli archivi parrocchiali, sperando di trovare una soluzione logica a questi tasselli che non si combinavano fra loro. Monsignor Bressani, che ringrazio di cuore, non solo mi mise a disposizione gli archivi, ma mi diede un indispensabile aiuto ogni volta che c'era qualcosa da tradurre dal latino. I volumi consultati dagli anni 1750 al 1890 sono: LIBER RENATORUM (nascite) , LIBER CONIUGATORUM (matrimoni), LIBER MORTUORUM (morti) e APPENDICI (della parrocchia di Santo Stefano). Per cominciare a sbrogliare la matassa era necessario partire con le ricerche dalla famiglia "Nicoloso". Ritenni innanzitutto opportuno chiarire se chi avesse sposato Andrea (I) era una Nicoloso oppure una Calligaro, come riportato nel foglio, cominciai così a cercare tra le passate generazioni della famiglia Nicoloso. Andai indietro negli anni fino a “Nicoloso Zaccaria” padre di Valentino Nicoloso, padre a sua volta di quattro figli: delle tre sorelle che cercavo, Pasqua, Maria e Domenica e di GioBatta. Confortato dal successo di questa prima fase della ricerca chiesi a Olinto, che mi dava una mano, di cercare sul libro dei matrimoni chi aveva sposato Pasqua (infatti nel foglio risulta che Orsola è figlia di "Pasqua") e visto che era nata nel 1737, decidemmo di cercare partendo dal 1755 in poi. Se la "carta" era esatta, Pasqua doveva essere la madre di Orsola solo se avesse sposato un certo "Andrea", non solo, ma questo Andrea avrebbe dovuto per forza essere un Calligaro (Riga 3 del documento). "Vêju chi ch’e son!” (Eccoli quì) disse Olinto dopo aver esaminato minuziosamente tutti i nomi sul libro per una buona mezz'ora, nello stesso istante in cui Monsignor Bressani ci stava chiedendo come stavano andando le ricerche. Calligaro Andrea e Nicoloso Pasqua si sposarono il 22 Novembre 1762, ora mancava l'ultimo tassello perchè si chiudesse il cerchio: Calligaro Andrea e Nicoloso Pasqua dovevano aver generato una figlia di nome Calligaro Orsola. Nel libro delle nascite cercammo partendo dal 1762 e dopo poco tempo alla data 27 Novembre 1765 trovammo CALLIGARO URSULA (o ORSOLA a seconda delle trascrizioni) figlia unica dei su citati Andrea e Pasqua. Quindi non era una delle sorelle Nicoloso che Gallina Andrea aveva sposato, ma la figlia di una delle sorelle Nicoloso, l'atto matrimoniale non lo trovavo, iniziai così a cercare negli atti di nascita, dei "Gallina" e fu tutto chiaro quando lessi l'atto di nascita del figlio Andrea (II) che diceva.
Questo scritto era la conferma del matrimonio sottoscritto da Andrea Gallina e Orsola Calligaro celebrato a Venezia l’8 Settembre 1798, (ecco perchè (S. Giovanni in Bràgora si trova a pochissimi passi da Piazza San Marco, partendo da Palazzo Ducale si segue la Riva degli Schiavoni sino alla Cà di Forno).
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